16 Maggio 2024

"OTTILIE BAADER"

Ottilie Baader è una di quelle oscure eroine che, emergendo da un iniziale anonimato, con l'azione e con l'esempio, hanno fatto la storia del mondo e del socialismo in particolare.
Vissuta, anzi sopravvissuta a una vita di stenti che le aveva rubato l'infanzia e l'adolescenza, è stata una di quelle persone che, attraverso un enorme sforzo di volontá, supportata da una grande vocazione altruista, sono riuscite a squarciare le tenebre dell'ignoranza, intestandosi la generosa missione di aprire agli altri la strada dell'avvenire.
La Baader è stata una di quelle donne che hanno costruito il movimento socialista e femminista, consegnando alle generazioni future una strada per conseguire il riscatto degli ultimi.

In Germania, a differenza di quanto accadde in altri Paesi, fu essenzialmente il Partito socialista a costruire i sindacati. Sopravvissuto a 12 anni di semiclandestinitá, a causa delle leggi antisocialiste del 1878, e anche alle vessazioni subite dal regime gug
lielmino tedesco, esso si caratterizzo' come partito alternativo all'ordine economico, sociale e politico allora esistente.
Il movimento delle lavoratrici, strettamente collegato col movimento socialista generale, organizzava le donne in sindacati e svolgeva anche compiti politici e attivitá culturali ed educative.
Esso era alieno dal collaborare col femminismo borghese, in quanto riteneva che la completa liberazione della donna si sarebbe avuta solo modificando il regime politico ed economico, cioè con l'avvento del socialismo.

Ottavie Baader nacque il 30 maggio 1847 nel villaggio di Rakov, in Polonia [1], da Johanna Gunzel, sarta, e da Gustav Baader (1812-1897), un operaio che lavorava in uno zuccherificio di Francoforte sull'Oder.
Quando la madre, giovanissima, morí di tubercolosi (1855), Ottilie, la maggiore di quattro figli, aveva poco piú di sette anni; riuscí pero' a frequentare la scuola media di Francoforte per quattro anni (1857-60), arricchendo comunque la sua cultura con gli insegnamenti serali del padre.
Costui, non piú risposatosi, il 3 dicembre 1860 decise di trasferirsi a Berlino, per andare a lavorare in una fonderia di ferro, onde disporre di un miglior salario che gli consentisse di mantenere la sua numerosa famiglia.
Ma il solo salario del padre non poteva bastare e cosí anche la tredicenne Ottilie, pur dovendo gestire la casa e accudire i fratellini, trovo' lavoro, prima in una sala di cucito (12 ore di lavoro al giorno, tre talleri al mese), dove rimase fino al 1865, poi in una filanda (1865-67) [2] e quindi in fabbrica tessile, fino al 1870-71.

Quando, a causa della guerra franco-prussiana, le ordinazioni si contrassero, la direzione della fabbrica in cui lavorava progetto' di scaricare sulle lavoratrici il mancato profitto, addirittura dimezzando loro il salario. Ma Ottilie, alla testa di 50 sarte incollate per mezza giornata alle macchine da cucire e ancora ignare di ogni forma di organizzazione sindacale, riuscí ad evitare quella mascalzonata, minacciando uno sciopero:
Siamo rimaste sorprese dal nostro successo. E il proprietario ha trovato altrettanto nuovo che le lavoratrici si unissero e facessero richieste comuni [3].
Ma Ottilie, ormai presa di mira dal padronato, dopo poco tempo fu costretta a dimettersi.

A partire all'incirca dal 1880 la Germania aveva avuto un notevole sviluppo industriale, in particolare nel settore tessile e dell'abbigliamento. In questo quadro era cresciuto notevolmente l'impiego di manodopera femminile malpagata. Le donne lavoravano in fabbrica, in terribili condizioni igieniche e sotto la stretta sorveglianza del vorace padronato; ma si sviluppava pure il lavoro a domicilio, pagato a cottimo.
Ottilie dunque, lasciato il lavoro in fabbrica, riuscí a comprarsi una macchina da cucire e comincio' a fare la lavoratrice sarta a domicilio. Lavoro altrettanto faticoso dell'altro, ma con la possibilitá di gestire la propria vita e i propri tempi di lavoro:
Questo significava alzarsi alle 4 del mattino per fare le faccende domestiche e preparare i pasti. Avevo un piccolo orologio davanti a me mentre lavoravo e mi assicuravo che una dozzina di colletti non impiegasse più tempo della dozzina precedente. Niente mi dava più motivo di felicità che poter risparmiare qualche minuto.
Questa situazione durerá per lunghi anni, durante i quali Ottilie vedrá sfiorire senza gioie la propria giovinezza e dovrá affrontare dolorose vicende familiari.
Doveva assistere il padre, da tempo divenuto invalido e dunque impossibilitato a lavorare; una sua sorella minore [4] morí annegata durante una gita in barca; si assunse l'onere di allevare la bambina di suo fratello, a cui era morta la moglie in giovane etá; si affezionano' moltissimo alla nipotina, ma dovette restituire la bambina al fratello, quando costui si risposo'; morto anche il fratello, dopo qualche anno, dovette prendersi cura anche dei due figli da lui avuti dalla seconda moglie, la quale era impossibilitata ad occuparsene, dovendo a sua volta lavorare per sopravvivere.
Insomma le tocco' fare da padre e da madre a tutti, rinunciando ad ogni gioia personale:

Non posso dire di essere sempre stata felice. Dopotutto, mi aspettavo di ottenere qualcosa di più dalla vita. Ci sono stati momenti in cui ero così stanca della vita, seduta alla macchina da cucire anno dopo anno, sempre una pila di colletti e polsini lì davanti a me, una dozzina dopo l'altra; la vita non aveva alcun significato, eri solo una macchina da lavoro senza prospettive future. E non hai visto e sentito nulla delle cose belle della vita; eri semplicemente esclusa da tutto questo.

Ma qualcos'altro stava avvenendo nel frattempo. Mentre lavorava, il padre, da tempo vicino alla socialdemocrazia, per allevia
rle la fatica, le leggeva l'opera piú famosa di Karl Marx, Il Capitale e gli scritti dell'amato capo del socialismo tedesco, August Bebel e in particolare il suo capolavoro La donna e il socialismo.
Ottilie che, fin da bambina, aveva vissuto sul campo la dura vita del proletariato tedesco, costituiva un terreno fertile per le idee socialiste; il successivo studio e approfondimento, assieme all'esperienza di vita, porteranno la Nostra ad un'adesione piena e cosciente al socialismo e al femminismo.
La Baader fece anche parte di un'associazione benefica fondata da Lina Morgenstern, che si occupava della creazione di asili nido frobeliani [5] e di pasti ai bisognosi a prezzi molto bassi.

Dall'ottobre 1878 le leggi antisocialiste [6], volute dal cancelliere Bismark, rendevano estremamente pericolosa ogni forma di attivitá socialista. Esse miravano a impedire lo sviluppo al Partito Socialista Operaio di Germania (SAPD), come allora si chiamava la socialdemocrazia tedesca [7], impedendo la formazione di gruppi e le riunioni miranti a diffondere le idee del socialismo, vietando i sindacati e la stampa socialista [8].
Una limitata libertá i socialisti l'avevano per la propaganda elettorale, tanto per dare una copertura liberale al regime imperiale. Per i deputati, inoltre, vigeva una censura molto limitata e i loro discorsi al Reichstag potevano essere fatti circolare.
Cosa che fecero puntualmente i piú coraggiosi fra i socialisti, in particolare con i discorsi parlamentari di Bebel, che venivano letti e commentati.
Cosa che appunto facevano anche Ottilie e suo padre.
I socialdemocratici cercarono di eludere queste misure liberticide in vari modi: facendo candidare i propri rappresentanti come indipendenti, facendo stampare in Svizzera e in Inghilterra la loro principale rivista Il Socialdemocratico, per poi introdurla clandestinamente in Germania; camuffando i circoli socialisti da societá sportive o da circoli degli scacchi, mentre le locande gestite da socialisti ospitavano riunioni politiche clandestine [9].

Proprio in questo duro periodo di persecuzioni, caratterizzato, fra l'altro, dalla discesa dei salari, dall'aumento degli affitti, dall'impoverimento proletario, dall'incremento della prostituzione, si sviluppo al massimo l'impegno politico ufficioso [10] nelle file socialdemocratiche di Ottilie Baader, spesso inutilmente disapprovata dal padre [11].
Nel 1879 per la prima volta Ottilie parlò in pubblico in una riunione di operai, ottenendo notevoli consensi.
I temi che lei amava toccare erano la paritá di diritti fra uomini e donne, il suffragio femminile, il miglioramento delle condizioni di lavoro per tutti, l'organizzazione dei lavoratori.
Dal 1882 in poi la troviamo piú direttamente collegata col partito socialdemocratico, anche se allora era ancora in vigore la legge che vietava alle donne ogni attivitá politica. Era anche vicina ai sindacati e ad altre organizzazioni sorte a tutela delle donne.
Nel 1885 aderí all'Associazione per la promozione degli interessi delle donne lavoratrici, fondata dalle socialdemocratiche Gertrude Guillame-Schack (1845-1903) e Emma Ihrer (1858-1911).
Nel 1885-86 svolse compiti di rappresentanza per l' Associazione delle sarte di Berlino e per questo nel 1888 fu condannata al carcere, ma la sentenza non venne eseguita, grazie ad un'amnistia. Lei, comunque, continuo' a costituire associazioni sindacali di varie categorie, ricoprendo in esse vari incarichi.

Anche quando caddero le leggi antisocialiste (1890) alle donne rimase proibito, fino al 1908, aderire a un partito. Per l'SPD fu dunque necessario servirsi di espedienti per potere utilizzare organizzativamente il contributo delle donne socialiste. Fra l'altro, si invento' la figura della “persona di fiducia”, che essendo un singolo e non un'associazione di piú persone, non poteva essere sciolta o bandita.
Nel 1899 Ottilie, oratrice travolgente, fu cosí nominata “persona di fiducia” dei socialdemocratici di Berlino e nel 1900 dell'organizzazione centrale del partito, dove lavoro' come funzionaria volontaria, solo dal 1904 stipendiata [12], col compito di curare il movimento femminile. In questo compito la Baader svolse un ruolo di primo piano: lavorando spesso con la famosa Clara Zetkin [13], non si risparmio' mai, parlando in circa cinquecento tra assemblee e conferenze, nazionali e internazionali.
Giro' l'intera Germania, chiedendo sempre l' introduzione del suffragio femminile, una particolare tutela normativa per la madre e il bambino, un'elevazione culturale per le donne, scrivendo sul giornale socialista e femminista L'Uguaglianza, diretto dalla Zetkin [14].
Fu dunque, in assoluto, la prima funzionaria a tempo pieno di un partito e la fondatrice della sezione femminile dell'SPD.
Nel 1906 fu istituito un “Ufficio nazionale delle donne socialdemocratiche” diretto dalla Baader, a cui fu assegnata una segretaria.

Quando cesso' il divieto per le donne di fare politica (1908), le socialdemocratiche poterono finalmente aderire ufficialmente al partito. Ma per le principali leader socialiste, come Clara Zetkin (1857-1933), Luise Zietz (1965-1922) e, appunto, Ottilie Baader (1847-1925) questo non poteva bastare: occorreva un'organizzazione separata, tutta al femminile, anche per superare nel partito il perdurare delle gerarchie di genere. L'SPD, accolte tali richieste, dispose che in tutte le sedi periferiche ci fosse almeno una donna nel Comitato Esecutivo e istituí un Ufficio Femminile[15]. Ottilie svolse un ruolo di dirigente di tale settore. Nell'esecutivo nazionale del partito fu pero' inserita una sola donna: Luise Zietz, della corrente centrista di Hugo Haase.
La libera integrazione del movimento delle donne nel partito favorí il reclutamento di massa: dalle 6.460 (ufficiosamente) aderenti all'SPD del 1906 e dalle 29.458 del 1908 si passo' alle 62.000 del 1909, alle 82.642 del 1910 e alle 174.474 del 1914.
Contemporaneamente aumento' l'adesione femminile ai sindacati.

Cresciuta di prestigio e di popolaritá, la Baader partecipo', come delegata dell'SPD al 2° congresso della Seconda Internazionale[16]. Vi era stata delegata da un'assemblea, popolare, tenutasi il 9 luglio 1891, alla quale avevano partecipato oltre 5.000 persone. Era questo un segno del rispetto e dell'apprezzamento, guadagnati sul campo, in mille battaglie combattute nell'interesse dei lavoratori, di cui godeva l'agitatrice socialista, da tempo funzionaria al servizio del proletariato.
Il 10 luglio 1891, per rispondere ad un richiesta di notizie avanzata dal governo belga[17], cosí la polizia di Berlino descrisse Ottilie Baader:
Da circa due anni si batte per la socialdemocrazia nelle assemblee pubbliche di varie associazioni di lavoratori e in particolare sostiene la parità di diritti per le donne e la riduzione dell'orario di lavoro.
Sará delegata anche al 4° congresso della Seconda Internazionale, tenuto a Londra dal 27 luglio al 1° agosto 1896, con la partecipazione di 476 delegati [18].
Innumerevoli le sue partecipazioni a congressi sindacali, in particolare a quelli dei sarti e dei lavoratori a domicilio, ai congressi locali e nazionali dell'SPD e alle conferenze femminili a tutti i livelli. Un'attivitá frenetica, inarrestabile.
Clara Zetkin la definirá un genio combattente.

Tra un congresso e una conferenza, sempre in giro per la Germania, Ottilie, il 27 settembre 1911, trovo' il tempo di sposare August Dietrichs, un oste socialdemocratico di Orianenburg (Branderburgo), che morirá dopo pochi anni.
La Baader rimase funzionaria centrale dell'SPD, a capo dell'Ufficio femminile, fino a quando, nel 1917, quest' ultimo fu sciolto.

La fervente socialista ed attivista, ormai settantenne, lascio' allora la politica attiva e si dedico' a scrivere la sua autobiografia, Memorie di una socialista, che fu pubblicata nel 1921.
Morí il 24 luglio 1925 nell'ospedale Rudolf Virchov di Berlino. Il funerale ebbe luogo due giorni dopo.
Il 19 settembre 1925 fu commemorata nel congresso dell'SPD di Heidelberg.
Nel 1985 le sará intitola una strada di Amburgo e nel 1996 una piazza di Berlino.




[1] Allora pero' si chiamava Rakau e apparteneva alla Germania. Dal 1945 é passato alla Polonia.
[2] Nel 1865 partecipo' alla lotta delle sarte di Berlino contro il minacciato aumento del prezzo del filo per cucire.
[3] I corsivi riportati nel testo sono tratti dall'autobiografia di Ottilie Baader. Ein steiniger Weg. Lebenserinnerungen einer Sozialistin (Una strada rocciosa/ Memorie di una socialista).
[4] L'altra sorella era sposata.
[5] Lina Mogernstern (1830-1909), femminista, pacifista ed educatrice, sosteneva la creazione di asili nido, secondo gli insegnamenti del pedagogo Friedrich Frobel.
[6] Per “leggi antisocialiste” si intendevano la legge contro le mire socialmente pericolose della socialdemocrazia e le sue proroghe, che la mantennero in vigore per dodici anni, fino al 1890.
[7] Il SAPD era stato fondato nel maggio 1875. Dal 1890 assumerá il nome di Partito Socialdemocratico di Germania (SPD), che conserva tutt'ora.
[8] Durante il periodo delle leggi antisocialiste furono chiusi 155 periodici, proibiti 1500 tra libri e stampati vari, arrestate 1500 persone, chiusi centinaia di circoli socialisti.
[9] Malgrado gli ostacoli frapposti dalle autoritá, il partito socialdemocratico nel periodo delle persecuzioni riuscí a crescere, passando dai 437.000 voti del 1878 ai 763.000 del 1887.
[10] Alle donne tedesche, fino al 1908, era vietato iscriversi a partiti politici.
[11] Il padre, pur essendo anch'egli un socialdemocratico, inizialmente non approvava l'impegno politico della figlia.
[12] Dal luglio 1904 la Baader riceveva dall'Esecutivo del partito uno stipendio annuo di 1800 marchi.
[13] In occasione del VII congresso della Seconda Internazionale, tenutosi a Stoccarda nel 1907, fu tenuta una “Conferenza internazionale delle donne socialiste” (58 delegate di 13 Paesi). La Conferenza decise di creare un “Ufficio di informazione internazionale delle donne socialiste”. Clara Zetkin ne fu eletta segretaria e la rivista da lei diretta Die Gleichhit (L'uguaglianda) fu designata organo del movimento internazionale delle donne socialiste.
[14] La rivista (1892-1923), bimestrale del movimento delle donne socialdemocratiche tedesche, per un lungo periodo anche organo dell'organizzazione internazionale delle donne socialiste, fu diretta da Clara Zetkin dall'inizio al 1917.
[15] L'Úfficio Femminile era tuttavia subordinato al Comitato Esecutivo nazionale del partito.
[16] Il congresso si svolse a Bruxelles dal 16 al 22 agosto 1891. Vi parteciparono 337 delegati di 15 Paesi. Vi furono prese anche importanti decisioni, fra cui la proclamazione del 1° maggio come giornata di lotta internazionale per le 8 ore (poi „Festa del Lavoro“) e la presa ufficiale di posizione per la paritá dei diritti civili e politici fra uomo e donna.
[17] Il congresso dell'Internazionale, come giá ricordato, si sarebbe svolto in territorio belga.
[18] Fra essi i piú celebri esponenti del socialismo marxista mondiale di quel periodo, come i tedeschi August Bebel (1840-1913), Wilhelm Liebknecht (1826-1900) e Paul Singer (1844-1911), l'austriaco Victor Adler (1852-1918) e il russo Giorgij Plekanov (1856-1918). Il congresso espulse definitivamente gli anarchici dall'Internazionale.



Fonte: di FERDINANDO LEONZIO
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