"DE PROFUNDIS"
25-06-2018 - LA REDAZIONE
Proprio come nelle favole, dopo l´ultima tornata elettorale amministrativa nella quale le destre hanno conquistato i comuni di Siena, Pisa e Massa, bisognerà iniziare il discorso con il rituale "c´era una volta" se ci si intende riferire alla Toscana rossa.
Oh Dio, a ben vedere, rossa non lo era più da tempo, dalla scomparsa del Psi e del PCI. Tuttavia, la soglia di voto dei post –comunisti, pur in tutte le loro trasformazioni fino alla nascita del PD e pure dopo, aveva in qualche modo retto e, per quanto si sia continuato a definire il PD come sinistra le cui vittorie venivano appellate di centro-sinistra, la verità era che il vecchio voto comunista, in qualche modo, resisteva pur andando a diminuire progressivamente. Oggi quel voto non è più sufficiente a vincere e pure quel tanto di centro, se così si può dire, che è sempre stato poca cosa, si capiva che se ne era andato da tempo.
Chi lo avrebbe immaginato che sarebbe stata proprio l´ultima residualità comunista a cancellare una storia così significativa e a consegnare il testimone amministrativo alla Lega di Matteo Salvini. Nessun veggente sarebbe arrivato a tanto.
I postcomunisti-giàcomunisti-semprecomunisti di errori ne hanno fatti tanti, ma quello di dar vita, guidati dalla forza ideologica di Walter Veltroni, al PD è stato loro esiziale; non sono bastati Romano Prodi, Artuto Parisi, Eugenio Scalfari, le primarie, l´entrata nel Partito del Socialismo Europeo - un vero fantasma che si aggira nel vecchio continente - e tutto l´armamentario messo in campo per un´operazione che reclamava addirittura la vocazione maggioritaria, pur non avendo alcuna identità né cultura politica adeguata e neppure dirigenza politica di livello per tenere in piedi un soggetto che, si capiva fin dall´inizio, non sarebbe mai riuscito a divenire un "partito". Se vi fosse riuscito il fenomeno Renzi, che gli ha dato una botta definitiva che ne impedito qualsiasi possibilità compreso quella di cercare di non rimanere ferito a morte, sicuramente non lo avremmo avuto.
Addio alla vecchia Toscana rossa. Il saluto, però, sarà definitivo solo quando anche Firenze e la Regione, nonché Prato, dovessero cadere e, paradosso della storia, il centro-sinistra (sic!) lo avremo solo a Lucca, nella città che rossa non è mai stata.
P.B.