VOLTARE PAGINA: STORIA E BENESSERE PER LA "CITTÀ CHE LEGGE" LA BIBLIOTECA ERNESTO BALDUCCI A TAVARNELLE VAL DI PESA (FIRENZE) di Luigi Ulivieri
di Luigi Ulivieri
24-11-2024 - AGORA´
Le biblioteche non sono semplicemente depositi di volumi, ma autentiche creatrici di comunità, entità vive che raggiungono in modo proattivo nuovi pubblici e ascoltano in modo empatico le necessità della collettività, progettando servizi che rispondano alle esigenze locali e contribuiscano a migliorare la qualità della vita. In un rapporto di reciproca fiducia, il pubblico si affida alla propria biblioteca, che a sua volta assume il compito di mantenere la comunità informata e consapevole in una dinamica continua di scambio culturale [1].
La lettura nasce come atto solitario, ma si espande verso un impatto positivo e tangibile nel migliorare la qualità della vita individuale e collettiva. La comunità di Barberino Tavarnelle ne è non solo testimone, ma fervente sostenitrice, tanto da meritarsi il riconoscimento di "Città che legge" [2]. Tale passione per la parola scritta si è consolidata con la sottoscrizione del Patto per la lettura nel 2022, un impegno che il Comune prosegue con eventi e servizi volti a coltivare i valori sociali legati al potere trasformativo della lettura.
In questa cornice culturale sorge il restauro del “ Palazzo del Consiglio”, il quale, affacciandosi su Piazza Matteotti, viene trasformato in una biblioteca comunale multifunzionale. Qui rinasce, innovata e rinnovata, la Biblioteca "Ernesto Balducci". Il palazzo, reinterpretato come "Cuore delle Storie", diviene un faro culturale e solidale in sinergia con la piazza adiacente.
L'intervento architettonico accoglie le eredità identitarie del passato, traghettandole verso una dimensione dove Storia e Futuro si incontrano, dialogando apertamente. Il progetto non si limita a restaurare, ma sublima la memoria locale, svelando stratificazioni nascoste e reinventando lo spazio secondo le più innovative prospettive delle biblioteche nell'era digitale.
Questo dialogo tra memoria e progettazione si fonda sulla convinzione che le attività culturali e artistiche, specie se integrate con un utilizzo collettivo, rappresentino un motore di crescita, benessere, creatività e innovazione.
Il Palazzo del Consiglio è un documento tangibile di valore storico-culturale, secondo il D.Lgs. 42/2004. La storia dell'edificio e del sito in cui sorge è un racconto che risale agli albori dell'Ottocento. Con la creazione della piazza Mercatale, un tempo campo "Tavarnelle", acquistato dal Marchese Luigi Torrigiani, la vita nel borgo venne ridefinita. Da allora, Piazza Matteotti ha rivestito un significato particolare per la comunità: primo centro di scambio mercantile e sociale, poi, tragicamente, sede della Casa del Fascio e infine, terreno della democrazia post-bellica.
L'architettura fascista del palazzo, carica di ideali obsoleti, rappresenta una delle sfide più ostiche nella sua riconversione: da simbolo di potere a presidio di cultura e sapere, al servizio della collettività. Il dopoguerra ha portato alla proprietà demaniale, con funzioni pubbliche, ludiche e scolastiche all'interno del palazzo e la piazza ha continuato a fiorire come luogo di socialità aperta e condivisa.
L'inaugurazione della biblioteca multifunzionale conclude un percorso di rivalorizzazione orientato ai valori democratici e inclusivi, confermando l'edificio e la piazza come cuore pulsante del tessuto sociale. Questa evoluzione, dalla Casa del Fascio alla Casa del sapere, è il traguardo di un viaggio che abbraccia e proietta il benessere della collettività verso il futuro, ancora una volta ribadendo la centralità della qualità della vita collettiva.
Questo progetto sorge dalla consapevolezza condivisa tra progettisti e Pubblica Amministrazione sull'impatto positivo che cultura e arte hanno nella vita individuale e sociale. Fondamenti teorici quali il Manifesto IFLA-UNESCO sulle biblioteche pubbliche 2022 [3] e il Rapporto OMS 67/2019 sulla cultura e il benessere, sanciscono l'importanza di questi temi nella società contemporanea.
La concezione moderna della biblioteca si nutre dei principi di accessibilità, inclusività, rispetto della diversità, accesso libero e condivisione della conoscenza, pilastri di una costruzione sociale sana e democratica. La nuova struttura interpreta l'offerta di servizi creando luoghi di apprendimento all'avanguardia, dove l'interazione e la partecipazione attiva dell'utente ricoprono un ruolo centrale.
La connessione tra interno ed esterno è simbolicamente rappresentata dalle nuove vetrate delle arcate d'ingresso, mentre rampe accessibili garantiscono un'inclusività d'accesso senza barriere. Contrapposta alla solidità storica dell'edificio, lo spazio interno è flessibile, efficiente e di qualità, un contenitore contemporaneo che ospita un'infrastruttura tecnologica avanzata, rispettando l'integrità architettonica originale.
Internamente, l'architettura dei nuovi spazi risponde in modo dinamico alle esigenze della società digitale: cinque sale distribuite su due livelli, con collegamenti verticali, e spazi multifunzionali per attività di vario genere. L'utente è libero di esplorare l'enorme gamma di collezioni fisiche, in continuità visiva ed emozionale con l'ambiente accogliente.
Con l'utilizzo di materiali moderni come il cartongesso e il laminato, l'architettura si adatta e si trasforma facilmente, pronta a recepire futuri sviluppi. La luminosità degli ambienti è esaltata da giochi di luce naturale che penetrano attraverso ampie finestre e porte-finestre, mentre la neutralità cromatica degli interni si sposa armoniosamente con elementi restaurati di prestigio storico.
Progettata per promuovere cultura e arte, la nuova biblioteca rigenera il senso di appartenenza della comunità, nutrendo e arricchendo il patrimonio del passato e migliorando la conoscenza e la consapevolezza collettiva. Questa "Casa del sapere" offre nuove opportunità e prospettive, fondate su valori di equità e sostenibilità, elementi imprescindibili per uno sviluppo sociale autentico e avanzato.
La lettura nasce come atto solitario, ma si espande verso un impatto positivo e tangibile nel migliorare la qualità della vita individuale e collettiva. La comunità di Barberino Tavarnelle ne è non solo testimone, ma fervente sostenitrice, tanto da meritarsi il riconoscimento di "Città che legge" [2]. Tale passione per la parola scritta si è consolidata con la sottoscrizione del Patto per la lettura nel 2022, un impegno che il Comune prosegue con eventi e servizi volti a coltivare i valori sociali legati al potere trasformativo della lettura.
In questa cornice culturale sorge il restauro del “ Palazzo del Consiglio”, il quale, affacciandosi su Piazza Matteotti, viene trasformato in una biblioteca comunale multifunzionale. Qui rinasce, innovata e rinnovata, la Biblioteca "Ernesto Balducci". Il palazzo, reinterpretato come "Cuore delle Storie", diviene un faro culturale e solidale in sinergia con la piazza adiacente.
L'intervento architettonico accoglie le eredità identitarie del passato, traghettandole verso una dimensione dove Storia e Futuro si incontrano, dialogando apertamente. Il progetto non si limita a restaurare, ma sublima la memoria locale, svelando stratificazioni nascoste e reinventando lo spazio secondo le più innovative prospettive delle biblioteche nell'era digitale.
Questo dialogo tra memoria e progettazione si fonda sulla convinzione che le attività culturali e artistiche, specie se integrate con un utilizzo collettivo, rappresentino un motore di crescita, benessere, creatività e innovazione.
Da Storia a Storie: Il Racconto della Memoria come Ponte per il Futuro
Il Palazzo del Consiglio è un documento tangibile di valore storico-culturale, secondo il D.Lgs. 42/2004. La storia dell'edificio e del sito in cui sorge è un racconto che risale agli albori dell'Ottocento. Con la creazione della piazza Mercatale, un tempo campo "Tavarnelle", acquistato dal Marchese Luigi Torrigiani, la vita nel borgo venne ridefinita. Da allora, Piazza Matteotti ha rivestito un significato particolare per la comunità: primo centro di scambio mercantile e sociale, poi, tragicamente, sede della Casa del Fascio e infine, terreno della democrazia post-bellica.
L'architettura fascista del palazzo, carica di ideali obsoleti, rappresenta una delle sfide più ostiche nella sua riconversione: da simbolo di potere a presidio di cultura e sapere, al servizio della collettività. Il dopoguerra ha portato alla proprietà demaniale, con funzioni pubbliche, ludiche e scolastiche all'interno del palazzo e la piazza ha continuato a fiorire come luogo di socialità aperta e condivisa.
L'inaugurazione della biblioteca multifunzionale conclude un percorso di rivalorizzazione orientato ai valori democratici e inclusivi, confermando l'edificio e la piazza come cuore pulsante del tessuto sociale. Questa evoluzione, dalla Casa del Fascio alla Casa del sapere, è il traguardo di un viaggio che abbraccia e proietta il benessere della collettività verso il futuro, ancora una volta ribadendo la centralità della qualità della vita collettiva.
Una Nuova Visione
Questo progetto sorge dalla consapevolezza condivisa tra progettisti e Pubblica Amministrazione sull'impatto positivo che cultura e arte hanno nella vita individuale e sociale. Fondamenti teorici quali il Manifesto IFLA-UNESCO sulle biblioteche pubbliche 2022 [3] e il Rapporto OMS 67/2019 sulla cultura e il benessere, sanciscono l'importanza di questi temi nella società contemporanea.
La concezione moderna della biblioteca si nutre dei principi di accessibilità, inclusività, rispetto della diversità, accesso libero e condivisione della conoscenza, pilastri di una costruzione sociale sana e democratica. La nuova struttura interpreta l'offerta di servizi creando luoghi di apprendimento all'avanguardia, dove l'interazione e la partecipazione attiva dell'utente ricoprono un ruolo centrale.
La connessione tra interno ed esterno è simbolicamente rappresentata dalle nuove vetrate delle arcate d'ingresso, mentre rampe accessibili garantiscono un'inclusività d'accesso senza barriere. Contrapposta alla solidità storica dell'edificio, lo spazio interno è flessibile, efficiente e di qualità, un contenitore contemporaneo che ospita un'infrastruttura tecnologica avanzata, rispettando l'integrità architettonica originale.
Spazi Polifunzionali e Trasformabili
Internamente, l'architettura dei nuovi spazi risponde in modo dinamico alle esigenze della società digitale: cinque sale distribuite su due livelli, con collegamenti verticali, e spazi multifunzionali per attività di vario genere. L'utente è libero di esplorare l'enorme gamma di collezioni fisiche, in continuità visiva ed emozionale con l'ambiente accogliente.
Con l'utilizzo di materiali moderni come il cartongesso e il laminato, l'architettura si adatta e si trasforma facilmente, pronta a recepire futuri sviluppi. La luminosità degli ambienti è esaltata da giochi di luce naturale che penetrano attraverso ampie finestre e porte-finestre, mentre la neutralità cromatica degli interni si sposa armoniosamente con elementi restaurati di prestigio storico.
Un Guscio di Benessere Collettivo
Progettata per promuovere cultura e arte, la nuova biblioteca rigenera il senso di appartenenza della comunità, nutrendo e arricchendo il patrimonio del passato e migliorando la conoscenza e la consapevolezza collettiva. Questa "Casa del sapere" offre nuove opportunità e prospettive, fondate su valori di equità e sostenibilità, elementi imprescindibili per uno sviluppo sociale autentico e avanzato.
- Estratto dal Manifesto IFLA-UNESCO delle biblioteche pubbliche 2022 (traduzione italiana).
- Riconoscimento conferito dal Centro per il libro e la lettura, organo del Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo.
- Prima versione del manifesto nel 1994, aggiornata nel 2022 e tradotta in italiano.
Fonte: di Luigi Ulivieri