QUANDO LA STORIA
FINISCE NELLE MANI DELLA POLITICA
di Andrea Becherucci

27-10-2025 - STORIE&STORIE
La gravità di ciò che è successo il 12 ottobre a un convegno organizzato a Roma dall'Unione delle comunità ebraiche italiane impone di stare sull’attualità più stretta.

In questa occasione la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, già radicale e ora neocon, ha sparato polemicamente sui viaggi della memoria che da alcuni anni molte scolaresche organizzano ad Auschwitz. Il ministro ha accusato queste iniziative di essere niente più che delle ‘gite’ il cui fine ultimo sarebbe quello di ribadire che le responsabilità dell’antisemitismo che ha portato alla tragedia immane della Shoah sarebbe da addebitarsi al solo nazismo e che questo consentirebbe di perpetuare questa versione unidimensionale del fenomeno rimuovendo l’antisemitismo che ha allignato a sinistra e che ancora si manifesta nelle forme cha abbiamo visto anche di recente nelle manifestazioni a favore della popolazione di Gaza. Roccella ha aggiunto che tale distorsione è presente anche nelle università che sarebbero integralmente, per questa ragione, un covo di cattivi maestri. In pratica, ha aggiunto, tutto si sarebbe ridotto a combattere il nazismo e il fascismo, non l’antisemitismo.

In questo caso si tratta anzitutto di rispetto per la storia e per la verità. Che nei lager gli ebrei ci siano finiti per volontà dei nazisti con la volontaria complicità del fascismo salotino e di altre milizie collaborazioniste è cosa manifesta evidenziata da almeno un cinquantennio di studi. Ciò non esclude che possa e debba essere ricordato e studiato anche l’antisemitismo presente nell’Unione Sovietica staliniana e perfino quello che talora ancor oggi si manifesta nelle nostre piazze ma senza fare confusione tra l’una cosa e l’altra.

Nel corso della Seconda guerra mondiale la responsabilità della Shoah ricade interamente sulle spalle del regime nazista e delle forze che con questo collaboravano. Non ci possono essere spazi di ambiguità su questo. Reputare che i viaggi d’istruzione ad Auschwitz facciano parte di una strategia mascherata atta a indirizzare i sentimenti di sgomento che chiunque di noi prova dinanzi a ciò che rimane di un campo di sterminio unicamente verso il nazismo e i suoi accoliti e non anche verso l’antisemitismo presente a sinistra è uno dei peggiori servizi che si possano rendere al rispetto della verità storica e a una corretta informazione.

Quanto queste affermazioni incaute e strumentali possano nuocere è stato già fatto notare. Tra le voci che si sono alzate vi sono quelle della senatrice a vita Liliana Segre e dell’opposizione che hanno parlato di ‘insulto alla memoria’ e di manipolazione dell’Olocausto. Ricordiamo, peraltro, che l’apprendimento e la conoscenza della storia nel nostro paese sono ormai ridotti a un ruolo ancillare negli attuali programmi scolastici. Indurre strumentalmente in errore i giovani iniettando nel dibattito pubblico dodi massicce di disinformazione non può che peggiorare una situazione già drammaticamente compromessa. La politica dovrebbe conoscere la storia senza piegarla alle necessità contingenti della lotta per il consenso.

Dovremmo sempre tenere a mente che una cittadinanza responsabile parte anche da una corretta conoscenza degli eventi.





Fonte: di Andrea Becherucci