L’INFORMAZIONE POLITICA “PUSH” FRA NEWSLETTER E PODCAST di Loredana Nuzzolese
di Loredana Nuzzolese
24-11-2024 - STORIE&STORIE
L'informazione digitale, più flessibile rispetto di quella a mezzo stampa, come ha ampiamente documentato l'ultima edizione del Digital News Report del 2023 eseguito su oltre 93.000 consumatori di notizie online in 46 mercati che coprono metà della popolazione mondiale, sta mutando canali e formati di fruizione. Sebbene i dati di ciascun Paese analizzato dal suddetto Report sono diversificati fra loro, ciononostante emerge chiaramente la maggiore diffusione di tecnologie dette “push”. Dette tecnolgie oltre a garantire un alto livello di selezione e qualità giornalistica, permettono la creazione di un pacchetto di comunicazione progettato su misura per segmenti di pubblico, in cui l'utente partecipa alla sua architettura essendo in prima persona responsabile di quanto decide di volersi informare.
La tendenza in atto quindi è quella di un potenziamento della ricerca di informazione di qualità supportando testate giornalistiche o professionisti ai quali si accorda fiducia e credibilità. Tutto ciò a scapito del “news finds me perception” ovvero della percezione per la quale le notizie, grazie all'uso dei principali social network, raggiungano gli utenti anche in presenza di comportamenti di consumo passivi.
In questo scenario, dunque, è in costante aumento il numero di utenti che accedono all'informazione, compresa quella di natura politica, a pagamento, prediligendo newsletter e podcast. Entrambi sono formati non recenti che, tuttavia, grazie alla fruizione “on demand” e ad uno stile narrativo fresco, incontrano una risposta più che positiva da parte della cittadinanza. In Italia i sottoscrittori delle newsletter sono più del 10% mentre gli utenti podcasts oltre il 30%.
La crescita delle newsletter come prodotto giornalistico va di pari passo con il calo delle vendite dei quotidiani e della piattaformizzazione delle testate, e permette una proliferazione di formati funzionale ai modelli di business. Le newsletter, inoltre, consentono l'instaurazione di un rapporto immediato con i lettori, che favorisce entrambi gli interlocutori: le testate fidelizzano il pubblico e diversificano le audience, gli utenti hanno accesso a fonti affidabili di informazioni direttamente nella propria casella di posta elettronica.
Nel nostro Paese sono numerose le newsletter di informazione politica strutturate per argomento e temporalità (quotidiane o settimanali), curate da giornalisti esperti, volte a offrire non solo notizie ma anche analisi e commenti sulle principali tematiche e vicende politiche, dati e infografiche utili anche agli analisti politici. Spesso le newsletter dei principali quotidiani nazionali assumono il nome degli autori, generando una “brand loyalty”.
Per quel che riguarda, invece, il poadcasting, genere presente sul mercato da diversi anni e sdoganato nel 2007 dalla piattaforma Apple Itunes, nel mondo si stimano circa 90 milioni di ascoltatori ogni settimana e le esperienza di podcasting di maggior successo si registrano in UK e negli USA.
In Italia il numero di utenti di podcast fra i 18 e 64 anni è cresciuto quasi del 7% fra il 2022 e il 2023, superando i 16 milioni. Più nello specifico, un terzo della popolazione italiana ascolta podcast su base mensile, e circa il 10% accede a trasmissioni di informazione. Fra l'altro il genere news, seguendo l'esempio americano, si concentra sull'attualità e sul commento di fatti di rilevanza politica, offrendo una vasta panoramica coincisa ma approfondita delle notizie politiche e assumendo anche la veste di infotainment, in cui l'attualità si unisce alla satira politica. Da segnalare come accanto all'approfondimento su specifici ambiti tematici di natura politica, sono altresì diffusi podcast realizzati per istituzioni cultuali, università ed enti del terzo settore.
Alla luce di quanto descritto, newsletter e podcast si configurano come un'opportunità per il mondo della informazione, con la possibilità di segmentare i pubblici di riferimento ed intercettare nuove audience che vogliono fruire l'informazione in una modalità diversa, con una narrazione fresca e personalizzata.
La tendenza in atto quindi è quella di un potenziamento della ricerca di informazione di qualità supportando testate giornalistiche o professionisti ai quali si accorda fiducia e credibilità. Tutto ciò a scapito del “news finds me perception” ovvero della percezione per la quale le notizie, grazie all'uso dei principali social network, raggiungano gli utenti anche in presenza di comportamenti di consumo passivi.
In questo scenario, dunque, è in costante aumento il numero di utenti che accedono all'informazione, compresa quella di natura politica, a pagamento, prediligendo newsletter e podcast. Entrambi sono formati non recenti che, tuttavia, grazie alla fruizione “on demand” e ad uno stile narrativo fresco, incontrano una risposta più che positiva da parte della cittadinanza. In Italia i sottoscrittori delle newsletter sono più del 10% mentre gli utenti podcasts oltre il 30%.
La crescita delle newsletter come prodotto giornalistico va di pari passo con il calo delle vendite dei quotidiani e della piattaformizzazione delle testate, e permette una proliferazione di formati funzionale ai modelli di business. Le newsletter, inoltre, consentono l'instaurazione di un rapporto immediato con i lettori, che favorisce entrambi gli interlocutori: le testate fidelizzano il pubblico e diversificano le audience, gli utenti hanno accesso a fonti affidabili di informazioni direttamente nella propria casella di posta elettronica.
Nel nostro Paese sono numerose le newsletter di informazione politica strutturate per argomento e temporalità (quotidiane o settimanali), curate da giornalisti esperti, volte a offrire non solo notizie ma anche analisi e commenti sulle principali tematiche e vicende politiche, dati e infografiche utili anche agli analisti politici. Spesso le newsletter dei principali quotidiani nazionali assumono il nome degli autori, generando una “brand loyalty”.
Per quel che riguarda, invece, il poadcasting, genere presente sul mercato da diversi anni e sdoganato nel 2007 dalla piattaforma Apple Itunes, nel mondo si stimano circa 90 milioni di ascoltatori ogni settimana e le esperienza di podcasting di maggior successo si registrano in UK e negli USA.
In Italia il numero di utenti di podcast fra i 18 e 64 anni è cresciuto quasi del 7% fra il 2022 e il 2023, superando i 16 milioni. Più nello specifico, un terzo della popolazione italiana ascolta podcast su base mensile, e circa il 10% accede a trasmissioni di informazione. Fra l'altro il genere news, seguendo l'esempio americano, si concentra sull'attualità e sul commento di fatti di rilevanza politica, offrendo una vasta panoramica coincisa ma approfondita delle notizie politiche e assumendo anche la veste di infotainment, in cui l'attualità si unisce alla satira politica. Da segnalare come accanto all'approfondimento su specifici ambiti tematici di natura politica, sono altresì diffusi podcast realizzati per istituzioni cultuali, università ed enti del terzo settore.
Alla luce di quanto descritto, newsletter e podcast si configurano come un'opportunità per il mondo della informazione, con la possibilità di segmentare i pubblici di riferimento ed intercettare nuove audience che vogliono fruire l'informazione in una modalità diversa, con una narrazione fresca e personalizzata.
Fonte: di Loredana Nuzzolese