"DI CHE COSA ABBIAMO PAURA"
26-09-2023 - STORIE&STORIE
Nella più totale assenza di analisi politica dettata dalla preoccupante inesistenza di soggetti degni di rappresentare il “centro sinistra” nel nostro Paese, viene da domandarsi cosa aspetti il popolo di sinistra a fare la rivoluzione. I segnali, a quelle che pretendono di definirsi forze politiche, sono stati lanciati in tantissime occasioni, troppe verrebbe da dire, ma nessuno li ha mai raccolti. Basti guardare, senza malizia, i dati dell'astensionismo per capire quanto sia preoccupante la situazione, più di metà degli aventi diritto al voto da anni non si reca alle urne, ma si esprime ugualmente anche con maggior forza, perché non andando a votare manifesta il proprio disgusto per questa classe dirigente e per la non proposta che viene data. Questo significa che chi si astiene ha ragione ? Assolutamente NO! Ma continuare ad ignorare tale dato significa aumentare il disagio di quanti (alle ultime elezioni amministrative regionali il 60% !) disertano le urne; e se il trend è in continuo aumento significa che si persiste nel non dare una risposta!
Il dramma per l'attuale “centro sinistra”, che va comunque di pari passo con la crescita dell'astensionismo, sono le persone che, invece, vanno a votare e che purtroppo votano sempre più a destra, quando addirittura riconfermano le amministrazioni di destra che nel precedente mandato hanno scardinato le poche roccaforti difese da quella che era la sinistra. Basta vedere quel che è successo di recente in Toscana per capire l'entità del problema costruito piano piano dall'assenza progettuale e politica del “centro sinistra”. Il PD ha perso su tutta la linea in favore dei candidati di destra e, per fortuna anche di alcuni di sinistra. Pisa, Pistoia, Siena hanno visto riconfermati candidati di FdI o della Lega. Queste vittorie, che sono oggettive, incontrovertibili, evidenziano un problema di governabilità e purtroppo certificano definitivamente l'errore politico nel quale il “centro sinistra” è caduto da tempo distaccandosi eccessivamente dalla realtà e dalla gente, non analizzando i problemi concreti di queste collettività.
È questa assenza che ci fa paura, perché sta portando inesorabilmente i primi risultati! Non è seguendo il giullare di turno, detentore di qualche zero virgola, il quale pensa inspiegabilmente di essere ago della bilancia che si riuscirà a costruire la fiducia delle persone. La società chiede a gran voce un progetto politico serio di centrosinistra frutto del confronto collettivo e che prenda in considerazione i reali problemi economici, culturali e del lavoro che il nostro Paese affronta quotidianamente. Non c'è più tempo, l'elettorato non ha più voce per urlare il proprio disagio e far finta di niente porterà solo alla catastrofe.
Il dramma per l'attuale “centro sinistra”, che va comunque di pari passo con la crescita dell'astensionismo, sono le persone che, invece, vanno a votare e che purtroppo votano sempre più a destra, quando addirittura riconfermano le amministrazioni di destra che nel precedente mandato hanno scardinato le poche roccaforti difese da quella che era la sinistra. Basta vedere quel che è successo di recente in Toscana per capire l'entità del problema costruito piano piano dall'assenza progettuale e politica del “centro sinistra”. Il PD ha perso su tutta la linea in favore dei candidati di destra e, per fortuna anche di alcuni di sinistra. Pisa, Pistoia, Siena hanno visto riconfermati candidati di FdI o della Lega. Queste vittorie, che sono oggettive, incontrovertibili, evidenziano un problema di governabilità e purtroppo certificano definitivamente l'errore politico nel quale il “centro sinistra” è caduto da tempo distaccandosi eccessivamente dalla realtà e dalla gente, non analizzando i problemi concreti di queste collettività.
È questa assenza che ci fa paura, perché sta portando inesorabilmente i primi risultati! Non è seguendo il giullare di turno, detentore di qualche zero virgola, il quale pensa inspiegabilmente di essere ago della bilancia che si riuscirà a costruire la fiducia delle persone. La società chiede a gran voce un progetto politico serio di centrosinistra frutto del confronto collettivo e che prenda in considerazione i reali problemi economici, culturali e del lavoro che il nostro Paese affronta quotidianamente. Non c'è più tempo, l'elettorato non ha più voce per urlare il proprio disagio e far finta di niente porterà solo alla catastrofe.
Fonte: di Ernesto Ricci