COMUNICAZIONE O PROPAGANDA? di Loredana Nuzzolese
di Loredana Nuzzolese
23-06-2025 - STORIE&STORIE
Oggi talvolta col termine propaganda vengono erroneamente definite anche forme di comunicazione pubblica istituzionalizzata come il modello di informazione governativo, i cui organi cercano di proiettare la propria immagine e controllare il contesto informativo, oppure quello delle campagne elettorali. Quest’ultime sono associate all’uso estensivo dei mass media ed al marketing politico. Per raggiungere la self promotion, per i partiti e per il ceto politico elettivo, è possibile tuttavia far ricorso ai consulenti formati nel gestire l’immagine e la comunicazione.
Il fenomeno della propaganda è complesso da definire e analizzare. A tale termine, a cui si riferiscono numerose attività e scopo comunicazionali, vengono associate connotazioni negative, correlandolo spesso alla diffusione di falsità, alla manipolazione attraverso pratiche di distorsione dell’informazione e di creazione di narrazioni non veritiere, alterando in maniera intenzionale in un’ottica strategica e occulta i fatti, radicando così nei destinatari una falsa percezione dei messaggi. Le attività manipolative traggono vantaggio poi dalla ubiquità delle nuove tecnologie comunicative.
Il contesto in cui viene attuata la propaganda è rilevante. Nelle società liberali in cui esistono mass media concorrenti e indipendenti la portata della propaganda è limitata. Allorquando la maggioranza dei cittadini non possiede altre fonti di informazioni se non quelle dei mass media – è il caso, ad esempio, delle news riguardanti gli avvenimenti esteri – la propaganda riesce ad avere una portata più ampia. I mass media principali infatti sono meno motivati a ricercare angolature differenti e non omologate alla narrativa mainstream.
Uno scenario in cui si configura un monopolio dei mezzi di comunicazione di massa e la coerenza dei loro messaggi indirizzati al pubblico risulta alquanto favorevole per la propaganda, la quale sarà in grado di riscuotere maggiore appeal se agisce sulla parte non razionale, sulle emozioni della popolazione, suscitandone o paura o, al contrario, desiderio e aspirazioni positive, e se viene percepita come parte integrante di un flusso normale di informazioni. Ne agevolano poi l’affermazione ulteriori condizioni quali: la causa promossa, la forza d’attrazione del messaggio suggerito che passa attraverso il registro comunicativo, la retorica del linguaggio, la narrazione visuale con l’uso dei simboli che sollecitano gli aspetti non razionali, l’uso di canali idonei fra cui i principali mass media che, venendo percepiti come attendibili e autorevoli, detengono potere e capacità attrattiva. Tuttavia la comunicazione unidirezionale di massa lascia al pubblico libertà di attenzione nei confronti dei messaggi loro indirizzati.
Il fenomeno della propaganda è complesso da definire e analizzare. A tale termine, a cui si riferiscono numerose attività e scopo comunicazionali, vengono associate connotazioni negative, correlandolo spesso alla diffusione di falsità, alla manipolazione attraverso pratiche di distorsione dell’informazione e di creazione di narrazioni non veritiere, alterando in maniera intenzionale in un’ottica strategica e occulta i fatti, radicando così nei destinatari una falsa percezione dei messaggi. Le attività manipolative traggono vantaggio poi dalla ubiquità delle nuove tecnologie comunicative.
Il contesto in cui viene attuata la propaganda è rilevante. Nelle società liberali in cui esistono mass media concorrenti e indipendenti la portata della propaganda è limitata. Allorquando la maggioranza dei cittadini non possiede altre fonti di informazioni se non quelle dei mass media – è il caso, ad esempio, delle news riguardanti gli avvenimenti esteri – la propaganda riesce ad avere una portata più ampia. I mass media principali infatti sono meno motivati a ricercare angolature differenti e non omologate alla narrativa mainstream.
Uno scenario in cui si configura un monopolio dei mezzi di comunicazione di massa e la coerenza dei loro messaggi indirizzati al pubblico risulta alquanto favorevole per la propaganda, la quale sarà in grado di riscuotere maggiore appeal se agisce sulla parte non razionale, sulle emozioni della popolazione, suscitandone o paura o, al contrario, desiderio e aspirazioni positive, e se viene percepita come parte integrante di un flusso normale di informazioni. Ne agevolano poi l’affermazione ulteriori condizioni quali: la causa promossa, la forza d’attrazione del messaggio suggerito che passa attraverso il registro comunicativo, la retorica del linguaggio, la narrazione visuale con l’uso dei simboli che sollecitano gli aspetti non razionali, l’uso di canali idonei fra cui i principali mass media che, venendo percepiti come attendibili e autorevoli, detengono potere e capacità attrattiva. Tuttavia la comunicazione unidirezionale di massa lascia al pubblico libertà di attenzione nei confronti dei messaggi loro indirizzati.
Fonte: di Loredana Nuzzolese