"SOCIALISTA OGGI"
29-11-2017 - AGORA´
Cosa vuol dire essere Socialista, oggi? Una domanda che implica una risposta complessa. Spesso mi viene rivolta da amici e conoscenti lontani dalla politica e che poco sanno della nostra identità. Ritengo che essere Socialisti oggi voglia dire essere coerenti con la nostra storia, una storia fatta di lotte, di martiri e di sconfitte, ma una storia che si identifica con le conquiste dei lavoratori nel XX secolo.
Diritti che oggi i lavoratori difendono o rivendicano (salari e pensioni dignitosi, ambienti di lavori sicuri, possibilità di tutela sindacale, diritti per le donne lavoratrici) e che sono il frutto di lotte sanguinose del movimento Socialista Italiano, o l´essere accanto ai diritti sociali: i Socialisti sono stati in prima file nella battaglia per la conquista dei diritti civili dei cittadini, dal suffragio universale, al divorzio, all´aborto.
Essere Socialisti vuol dire difendere la laicità dello Stato e della Scuola Pubblica dalle ingerenze della Chiesa e delle gerarchie ecclesiastiche. L´appoggio dato dalla gerarchia cattolica negli ultimi decenni alla politica ha evidenziato che la mancanza di laicità dello Stato Italiano è l´esito di uno scambio esplicito tra sostegno della Chiesa ai governi e ai partiti e favori fatti dallo Stato alla Chiesa. L´Italia è così diventata un Paese contraddistinto da una doppia morale, dove ai potenti si concede e si condona ciò che ai comuni cittadini è condannato!
Essere Socialisti oggi vuol dire essere orgogliosi del proprio passato e pronti ad essere protagonisti nelle lotte per le nuove emergenze che colpiscono i precari senza diritti, gli immigrati regolari senza tutele, i disoccupati umiliati nella loro dignità e i pensionati sempre più emarginati, al fianco e portavoce di queste e altre categorie che oggi non hanno alcun diritto di tribuna.
Essere Socialisti oggi vuol dire saper coniugare meriti e bisogni e lavorare per costruire una Società più giusta e solidale. Vuol dire difendere i diritti dell´ambiente e dei loro abitanti, ma anche dare risposte concrete ai problemi del Paese, ispirandoci ai grandi modelli riformisti europei, volte a combattere gli sprechi e i disservizi, per un Sistema Paese Italia sinonimo di efficienza e competitività, combattendo e debellando l´evasione fiscale.
Essere Socialisti oggi vuol dire intendere una Società come luogo ideale, in cui si possono incontrare interessi sociali anche contrapposti, come capitale e lavoro, e tentare di coniugarli.
Palesai questa cosa anche nel mio intervento a Livorno nel 2011, nel 90° anniversario della scissione di Livorno: vorrei un Socialismo meno ideologizzato, ma con più valori. Qualcuno a quel tempo ebbe da ridire.
Credo che il tempo delle alleanze sulle ideologie sia davvero finito. Esistono dei valori non negoziabili che sono assolutamente prioritari e che, pertanto, non possono essere sottomessi a una nostra idea, a un nostro progetto, a nostra misura. E´ l´ideologia che deve adeguarsi e modellarsi su determinati valori, come quello della persona come soggetto esclusivo, della sua dignità, della famiglia, e molto altro ancora: sono i valori che determinano le compatibilità politiche, e ad oggi sono caduti miseramente con l´avvento di Berlusconi prima e di Renzi dopo.
Essere Socialisti vuol dire essere Italiani, ma anche cittadini Europei e rafforzare le Istituzioni Comunitarie, rendendo più forte e autorevole l´Europa nel contesto Mondiale.
Essere Socialisti, significa fare Politica scendendo in campo dalla parte di chi è sfruttato, ascoltandone i bisogni, guardando negli occhi coloro che giustamente rivendicano un aiuto che spetta loro di diritto ! E magari emozionarsi CON e PER loro......insomma, una Politica fatta di passione e impegno. Basta con la politica da salotto, che finge un interessamento al bene del Paese! Io sono per imboccare la strada della Politica vera, quella che porta a sacrifici personali e a soddisfazioni collettive.
Essere Socialisti, significa riprendersi il primato della politica, dopo un passaggio dal nazismo armato al nazismo finanziario, molto più distruttivo. Esso condiziona le menti, costruisce politici per usarli a loro piacimento, ed invece dei forni crematori, usa l´impoverimento dei popoli.
Fare tutto questo non è una cosa semplice, ma se penso a Grillo e al successo elettorale che ha ottenuto, ho la conferma che la strada maestra è quella di incontrare il territorio, vestirsi di umiltà, andare tra la gente e ascoltarla seriamente, facendosi promotori delle loro istanze, proponendo manifestazioni, convegni nelle piazze, far sentire la voce Socialista a tutti i livelli, Istituzionali e non. La preoccupazione primaria di un compagno Socialista deve essere, quella di dare delle risposte ai problemi reali della gente, difendere le ragioni dei lavoratori, prima di tutto, prima dei propri interessi o di tattiche politiche che il momento storiche potrebbe richiedere. Occorre creare le condizioni materiali per un cambiamento complessivo della Società, che possa dare a tutti le stesse opportunità di vita, permettere a tutti di inserirsi e di migliorare il proprio status.
E per concludere questa mia riflessione, chiederei di non chiuderci in noi stessi, nel nostro "dirci" Socialisti, senza "esserlo" nella realtà.
Da buon Socialista Democratico non posso che concludere con questa citazione di Giuseppe Saragat al suo ultimo Congresso a l´EUR a Roma......."........non c´è Socialismo senza Democrazia non c´è Democrazia senza Socialismo..."
Compagno Franco Galassi
Fonte: di FRANCO GALASSI