"PANTHEON? NO, GRAZIE."
25-12-2017 - STORIE&STORIE
Gli italiani attendevano con ansia che lo Stato facesse ai suoi cittadini un bel regalo di Natale. Chi si aspettava un sistema elettorale appena decente o l´abbassamento dell´età pensionabile sarà rimasto deluso: sotto l´albero troverà il rientro in Italia delle salme di Vittorio Emanuele III e della sua consorte, la regina Elena. Ebbene sì, il 2018 si chiude con questa grande notizia, chi vorrà andare a rendere omaggio ai sovrani non dovrà più recarsi ad Alessandria d´Egitto o a Montpellier; d´ora in avanti sarà sufficiente programmare un viaggio a Vicoforte, in provincia di Cuneo, nel cui santuario le spoglie dei regnanti sono state tumulate.
Tutto questo si deve alla solerzia con la quale gli uffici del Quirinale hanno dato seguito alla richiesta di rimpatrio delle salme inoltrata da Maria Gabriella di Savoia. Si può essere d´accordo o meno sul fatto che la pietas abbia guidato la mano del Presidente Mattarella ma ci chiediamo perché tutta l´operazione si sia svolta nel più assoluto riserbo, servito da una consegna del silenzio, degna di miglior causa. A tal punto l´operazione è stata avvolta dal segreto che persino l´equipaggio del volo militare che ha prelevato la salma in Egitto non conosceva fino all´ultimo istante lo scopo della sua missione.
Abbiamo ascoltato, senza sorpresa, le affermazioni del nipote Vittorio Emanuele e del figlio di quest´ultimo, Emanuele Filiberto che hanno parlato, senza vergogna, di "errori" di Vittorio Emanuele III, immaginiamo, volendosi riferire alla mancata dichiarazione dello stato d´assedio in occasione della marcia su Roma, alla firma di decine di leggi liberticide culminate nell´infamia delle leggi razziali grazie alle quali si è consentito che 10.000 cittadini italiani di religione ebraica venissero deportati e uccisi e, dulcis in fundo, alla mancata difesa di Roma e al disastro seguito all´armistizio. No, è troppo facile derubricare questa terribile teoria di decisioni sciagurate a semplici "errori", essa rimarrà indelebilmente legata alla memoria di chi la commise.
La Repubblica italiana – presidente Carlo Azeglio Ciampi – aveva già fatto, nel 2002, una considerevole apertura verso i discendenti di Casa Savoia, consentendo loro di rientrare in Italia, abolendo la XIII disposizione transitoria e finale della Costituzione. Il paese si è già dimostrato alquanto generoso permettendo al Savoia maior e al suo degno rampollo di fare ritorno in Italia e adesso essi approfittano di questa generosità, evidentemente immeritata, per chiedere a gran voce che l´avo riposi, con tutti gli onori del caso, al Pantheon. Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?
Fonte: di ANDREA BECHERUCCI