"IN DIFESA DELL'INFANZIA VIOLATA DAI PRETI DI SANTA ROMANA CHIESA"
22-10-2019 - AGORA'
Leggo su “Repubblica” del 10 ottobre 2019 un'intervista di Paolo Rodari al Cardinal Müller, già prefetto dell'ex Sant'Uffizio e arcinemico della linea progressista di Papa Bergoglio. Il Cardinale, lancia in resta, si oppone in particolare all'ordinazione di fedeli sposati e al ministerio sacerdotale femminile. Non intendiamo entrare nel merito di queste affermazioni, giacché esse hanno rilevanza solamente all'interno della Chiesa. Ciò che a nostro giudizio non può e non deve passare sotto silenzio è il tentativo di attenuare le responsabilità dei preti pedofili. Il crimine sessuale di molti sacerdoti compiuto in danno dei minori è infatti rubricato come “contraddizione contro la castità”. In altre parole questo delitto sarebbe principalmente una macchia contro la costituzione sacerdotale. Che un prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede si stia sbracciando per riportare la questione alla Congregazione per la Dottrina della Fede, anziché consegnarla alle aule della giustizia secolare, è il sospetto che comincia a correre irrefrenabile nella mia mente. Ma forse il Cardinale non intende giungere fino a tanto. In un passaggio ulteriore del suo ragionamento davvero raccapricciante, e cioè che il prete pedofilo commette peccato contro la propria costituzione sacerdotale e non già e soprattutto contro l'integrità del fanciullo, Müller sembra infatti consapevole che la giustizia secolare continuerà a occuparsi di questa fattispecie di reato. E allora il suo ingegno davvero immaginifico trova una strategia difensiva per ridurre la gravità del delitto anche nelle aule di tribunale: “non dobbiamo dimenticare - sostiene il Cardinal Müller, senza peraltro contestazioni dirette del bravo giornalista di Repubblica - che statisticamente più dell'80 per cento delle vittime non sono bambini, ma adolescenti maschi”. Il sospetto che intende ingenerare è che la stragrande maggioranza degli atti sessuali tra preti e minori siano consensuali quando non addirittura provocati da questi ultimi. E questo sospetto malevolo prende una sua consistenza quando Sua Eccellenza il Cardinal Müller afferma che “tanti preti buoni e fedeli [sono] costretti a subire accuse per colpa di alcuni che sbagliano”. Che nessuno all'interno della Chiesa si sia sollevato contro simili argomentazioni mi pare davvero grave. Sembra infatti che all'interno della Chiesa vi sia un certo consenso a nascondere la pedofilia dei preti sotto la foglia di fico del peccato contro la costituzione sacerdotale. E no, Cardinal Müller. Noi vogliamo dirle forte e chiaro che un simile sofisma è un crimine esso stesso contro la costituzione umana. Non s'illuda la Eccellenza Vostra: una tonaca non rende affatto immuni gli uomini della Chiesa dai crimini che commettono contro l'integrità fisica e psichica di fanciulli inermi. Potrà anche avere un certo suo consenso all'interno della Chiesa. E magari giornalisti addomesticati eviteranno di far rilevare alla Eccellenza Vostra l'orrore di certi suoi ragionamenti in dispregio della vita umana. Noi rimarremo comunque fermi: la sua difesa in favore di “tanti preti buoni e fedeli costretti a subire accuse per colpa di alcuni che sbagliano” è un tradimento evidente del suo ministerio pastorale, chiamato, se non intendo male l'Evangelo di Gesù Cristo, ad avvicinare i fanciulli al Regno di Dio, e non a giustificare i carnefici della infanzia violata brutalmente da molti uomini di Santa Romana Chiesa.
Fonte: di STEFANO GAGLIANO