"SCAMBIO DI IDENTITA' "
27-12-2018 - AGORA'
Che ci sia stato un cambiamento nella politica negli ultimi anni, è lampante. Che questo cambiamento sia stato positivo e propositivo, mi solleva ancora molti dubbi. In questo periodo di relax semifestivo, per la maggior parte degli umani italiani, il governo sta affrontando l’approvazione di una manovra che verrà varata senza discussione e con la fiducia. Un grande silenzio, nonostante il parlamento venga umiliato. Una abitudine ormai frequente da alcuni anni.
Ma non divaghiamo. In questi giorni, mi sono dedicata alla osservazione delle estemporanee memorie e delle "proposte politiche da tweet", di alcuni dei politici della maggioranza. Naturalmente mi sono limitata a quelle più sensazionali, visto la frequenza di digitazione – e di sciocchezze - di ognuno dei personaggi che sta nel gruppo di testa governativo. Esternazioni “usa e getta”, più da gettare che da usare, che stupiscono per la profonda ignoranza e superficialità con la quale vengono proposte alla opinione pubblica e per la facilità che questa ha di prenderle per buone. Twittate che vanno dalla presentazione di improbabili inaugurazioni di tunnel autostradali mai scavati, alla manutenzione straordinaria di infrastrutture mai progettate, alle lenzuolate proposte sui diritti acquisiti in anni di lotte e presenti nel nostro ordinamento, alle uscite incostituzionali più varie. Il tutto condito da molti gossip personali a vario titolo, dalla moglie preoccupata per i ritmi di lavoro del marito ministro, alla compagna che stira camicie o al genitore che si cosparge il capo di cenere per comportamenti illeciti fatti a totale insaputa del figlio “nudo e puro”.
Ma l’esternazione che più mi ha colpito è stata quella di un parlamentare, in seduta del Senato, che ha fortemente e calorosamente appoggiato il suo segretario di partito e ministro, nella politica internazionale - ma non è ministro dell’interno? - sulla estradizione di un personaggio, Battisti, ex rappresentante negli anni settanta di gruppo politico extraparlamentare, tuttora residente in Brasile e tutelato a suo tempo da vari governi esteri nel rilascio allo stato italiano per pagare il suo debito alla giustizia. Bene, tutto avrebbe avuto un senso se non avesse il sopraddetto parlamentare “confuso”, negli applausi inconsapevoli o ignoranti dei suoi - e del presidente del Senato, in quel momento 5 stelle, uscita con un “Rimanga nell'ambito del provvedimento, la magistratura farà il suo dovere nell'ambito di quello che è il suo compito” - il sopraddetto personaggio con altro personaggio, un Sofri per un Battisti, il primo tuttora bibliotecario alla Normale di Pisa e per niente necessitante di estradizione, almeno che il senatore non considerasse il territorio pisano extraitalico, e a posto con il suo conto giudiziario, pagato a suo tempo.
Ma la confusione su personaggi, nomi e storie, è stata lunga e preparata, con resoconto dei fatti dettagliati, creando ad arte anche un attacco diretto e convinto alla sinistra presente, nominando i tre soggetti che a suo dire sarebbero stati tutelati dalla stessa a suo tempo – Sofri, Bompressi e Pietrostefani – corredati di storie personali e fatti, riportando le responsabilità, a suo dire della stessa sinistra, sulla fuggita di Sofri all'estero.
A parte lo stupore e il sorrisino che vi potete immaginare sul mio volto, telespettatrice consapevole capitata nel momento giusto al posto giusto, mi sono chiesta se la claque di partito fosse davvero così convinta delle parole del senatore, e se forse un confondere il Battisti scrittore e pensatore politico, con il cantante, avrebbe prodotto magari più dubbi o identico comportamento nei sopraddetti parlamentari.
Chissà se mi rimarrà il dubbio o se il senatore vorrà fare altro intervento in merito.
Fonte: di PATRIZIA VIVIANI