SPIGOLATURE
di Enno Ghiandelli

25-11-2025 -

Questo mese ci ha regalato tanti avvenimenti di rilievo che ci inducono ad alcune riflessioni su quello che accade nel mondo e i riflessi che potrebbe avere nel nostro paese. Non dimentichiamo una cosa importante che sta alla base della politica americana: staccare la Russia dalla Cina, per poi andare all’Armageddon con quest’ultima. A questa strategia il Presidente statunitense è disposto a sacrificare tutto, compresi i suoi tradizionali alleati.

Iniziamo dalla situazione di Gaza dove la pax trumpiana si mostra sempre più fragile e dove risulta evidente che una pace che è stata siglata fra tutti fuori che i due contendenti è destinata a creare in continuazione situazioni ambigue dove l’incidente grave che scateni ulteriori crudeltà è sempre possibile. Anche perché di fronte alle coste della martoriata regione ci sono, sembra, importanti giacimenti petroliferi. Impossessarsene è un boccone ghiotto per chiunque, America i Israele per primi.

Su questo piano la Russia e la Cina si sono astenute all’ONU. Dopo pochi giorni, la Russia è passata all’incasso. Il Presidente Trump ha presentato, all’insaputa dei suoi alleati europei, un piano di pac e per l’Ucraina, che ha un unico significato, vittoria totale della Russia e sconfitta dell’Ucraina.

Un altro colpo alla vecchia pavida Europa, guidata in maniera insufficiente e con i Macron e i Mertz, hanno cercare di affrontare in maniera arrogante, e al tempo stesso pavida e miope, questa situazione. I leaders francese e tedesco incapaci di rendersi conto che senza un balzo unitario in avanti l’Europa, sia pure con al proprio interno le quinte colonne che operano per depotenziarla, è l’unica scelta, non quella delle vie nazionali che porta ad una subordinazione agli interessi di Usa o Russia. Il comportamento della Signora Von der Leyen è esemplare, invece che cercare di silenziare coloro che non l’hanno eletta, gli tende la mano. Speriamo solo che non sia un anticipo di un cambiamento di alleanze da parte dei democristiani tedeschi.

In questo quadro l’Italia, sotto la guida di Meloni, ha aiutato Trump cercando al contempo di stare al coperto e lasciando ad Orban il compito di primo guastatore.

Oramai il suo gioco basato sulle ambiguità nella politica internazionale, e nonostante che i suoi corifei ci raccontino dei successi internazionali, il ruolo dell’Italia è diminuito in maniera considerevole: nessuno si fida più del nostro paese. L’affare Almasri è l’esempio da manuale del comportamento italiano in politica estera.

Non solo in campo internazionale l’Italia ha una salute malandata, ma anche all’interno dei suoi confini. La sicurezza è ai minimi storici, l’emigrazione aumenta e l’economia va a scatafascio.

I dati sono impietosi è inutile che Meloni e Giorgetti diano la colpa al famoso 110. Sarebbe sufficiente che qualcuno facesse riemergere le richieste dei Fratelli d’Italia e della Lega per definire morigerata la proposta del Governo.

La Premier ci ricorda ad ogni piè sospinto che l’economia va bene, meglio di tutte le altre europee , quando escono le statistiche si scopre che l’Italia è buon’ultima nelle attese di sviluppo nella Comunità. Non solo ma i magnifici risultati che da parte del Governo si dice di aver raggiunto mi sembrano un po’ pinocchieschi. Occupazione record secondo il Governo, vero, però non dice che l’aumento dell’occupazione deriva dal fatto che fa aumentare, con provvedimenti legislativi, l’età pensionabile. Se andiamo a vedere dentro le fasce di età ci accorgiamo che la disoccupazione aumenta. Aumentano le famiglie che non riescono a raggiungere la fine del mese, diminuisce invece, sia sotto l’aspetto qualitativo che quantitativo, il welfare.

A questi aspetti non certo marginali se ne aggiunge un altro di elevata pericolosità: quello di cercare di modificare la nostra Carta costituzionale. L’attacco di questi giorni al Presidente della Repubblica ne è l’ultimo esempio. La Presidente del Consiglio ha cercato, fino a quando non si è ricostruita la vicenda, di sfruttare un irresponsabile falso scoop di un giornale di destra per mettere in difficoltà il Quirinale. Questo fatto fa assumere a questo governo una torsione pericolosa. Il futuro referendum sulla riforma costituzionale sulla unicità della giurisdizione (divisione delle carriere fra magistratura inquirente e giudicante) alla luce di quanto è avvenuto in questa settimana assume un carattere politico. A mio avviso non vale tanto l’spetto tecnico, di per sé irrilevante, diviene un test in vista della riforma del premierato, senza contrappesi, che il vero obbiettivo della Meloni




Fonte: di Enno Ghiandelli