Quanto è avvenuto a Venezia a Emanuele Fiano – presidente della “Sinistra per Israele” – ha dell'incredibile, purtroppo è terribilmente reale. Presso l'Università doveva tenere un incontro per parlare della guerra in Medio Oriente. Le sue opinioni in proposito sono anche le nostre. Non ha potuto parlare in quanto vittima di un atto di violenza di stampo squadristico mossagli da un gruppo di studenti di sinistra che su uno striscione avevano scritto: ”Fuori i sionisti dalle Università”. La gravità dell'atto si commenta da solo: Fiano non poteva parlare in quanto ebreo.
Vengono i brividi; a tal punto è arrivato il sentire antisemita in Italia, ma anche nel resto d'Europa non è che la situazione sia migliore.
La questione è molto, ma molto seria; una certa storia si sta ripetendo e non si può stare a guardare. Non si tratta di un episodio, ma di un'infezione che attacca la nostra civiltà e occorre – come già abbiamo detto da queste pagine parlando del fenomeno in altre occasioni – una forte reazione culturale, civile, politica e delle istituzioni. Comprese quelle della cultura quali sono le Università; gli atenei italiani che hanno rotto le relazioni con quelli israeliani hanno sbagliato proprio nel momento tragico in cui dovevano intensificare il rapporto, contro ogni terrorismo e la sporca pulizia etnica attuata dal governo israeliano contro i palestinesi.
A Emanuele Fiano inviamo i sensi della nostra partecipata solidarietà.