LE DIVERSE FORME DI NARRAZIONE
di Loredana Nuzzolese

26-05-2025 -

Le contingenze geopolitiche attuali mostrano l’importanza del controllo dei vettori narrativi che pervadono lo spazio ibrido dell’infosfera sia per l’impiego dei media e del cyberspazio da parte dell’intelligence governativa sia per il ruolo strategico degli individui nel produrre storytelling sulle diverse piattaforme.

I cittadini hanno confidenza con piattaforme e tecnologie digitali e, oltre ad accedere a condividere informazioni su queste, possono influenzare con le loro azioni il modo in cui vengono svolte le guerre informative e possono contribuire a una manipolazione, anche inconsapevole, della opinione pubblica. Negli attuali conflitti ciascuno cittadino può divenire in prima persona media assumendo sulle piattaforme social un ruolo documentale: la sua narrazione può essere opposta a quella dominante della propaganda statale o delle agenzie informative.

La produzione narrativa creata dai cittadini o dagli stakeholder esercita tuttavia un ruolo secondario rispetto alla narrativa governativa. Lo Stato, infatti, è il pilastro delle strategie comunicative a lungo termine.

Oltre alle tattiche delle operazioni di influenza informativa, nelle guerre di carattere cognitivo, vanno prese in considerazione le sottili, e forse inosservate, strategie legate al softpower e al meta power.

Il concetto di softpower, introdotto dal politologo americano Nye alla fine degli anni Ottanta, descrive l’azione di modellare le informazioni e orientare i comportamenti dei cittadini attraverso l’attrazione positiva della cultura, dei valori condivisi e delle politiche estere (quando sono viste come legittime e dotate di autorità morale). Una dimensione, quella del softpower, in contrasto con quella dell’hardpower, associato a risorse tangibili come la forza militare ed economica.

In particolare, oggi le nuove tecniche di storytelling diffuse sulle piattaforme social e non ancorate a modelli propagandistici unidirezionali, assumono per il softpower, per la proiezione esterna di una immagine positiva, notevole importanza.

Infine, il metapower si configura come uno strumento potenziale, legato alle conversazioni e alle interazioni fra identità, cultura e politica. L’effetto aggregato dei trend di conversazione (on line e off line) è in grado di influenzare l’opinione pubblica e può trasformarsi in un asset narrativo, utilizzabile dal governo in ottica di consenso.





Fonte: di Loredana Nuzzolese