“ANTIFASCISMO UGUALE MAFIA”:
LO STRISCIONE ESPOSTO IN MOLTE SCUOLE ITALIANE
di Sergio Castelli

21-04-2025 -

Blitz di Blocco Studentesco nelle scuole italiane. Cartelloni e striscioni che accostano l'Antifascismo alla mafia appesi nelle aule e nei laboratori. A Varese fuori dalle scuole irrompono striscioni contro la Resistenza. Condanna di studenti e presidi. Nessuna reazione dal Ministero dell'Istruzione e del Merito.

Un'onda di striscioni recanti la scritta “Antifascismo uguale mafia” è comparsa il 27 febbraio scorso in scuole di tutta Italia, da Roma a Milano, da Bolzano a Cagliari. Quest'azione, rivendicata da Blocco Studentesco, un gruppo giovanile di estrema destra legato a CasaPound, attivo all'interno di scuole superiori e università, ha suscitato un'ondata di indignazione. Le immagini diffuse sui social mostrano studenti con il volto pixelato (nella foto 1) che mostrano lo stesso slogan in vari istituti. Al momento, il Ministero dell'Istruzione e del Merito non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione.

A Roma, il primo episodio si è verificato al Liceo Classico Orazio, dove lo striscione è stato esposto all'interno del laboratorio di chimica. La preside, Maria Grazia Lancellotti, ha subito reagito, definendo l'accaduto «una violazione grave» e sottolineando che «la scuola rappresenta un presidio di democrazia e libertà». Anche in altri istituti della Capitale, come il Liceo Scientifico Cavour e il Liceo Classico Augusto, si sono verificate proteste. Gli studenti del Liceo Orazio hanno risposto organizzando una giornata di mobilitazione e un'assemblea pubblica per affermare che «nella nostra scuola non c'è spazio per il fascismo».

Situazioni simili sono emerse in Campania, dove presso gli istituti Colletta, Imbriani, Mancini e Amabile di Avellino (nella foto 2), i militanti di Rifondazione Comunista hanno chiesto provvedimenti disciplinari per i responsabili. A Bolzano, è intervenuta l'ANPI, che ha etichettato l'azione come un'offesa inaccettabile alla memoria della Resistenza e alle vittime della mafia, auspicando una risposta fermissima da parte delle istituzioni. La dirigente del Convitto Nazionale Domenico Cotugno, a L'Aquila, ha espresso un commento altrettanto duro, diffidando chiunque dall'utilizzare la scuola per attività non autorizzate e ribadendo che l'Istituto «ha sempre garantito l'espressione libera e civile delle opinioni, nel rispetto delle norme». Anche la Cgil e la Rete degli Studenti Medi hanno condannato l'iniziativa, definendola «un attacco mirato a influenzare negativamente le nuove generazioni».

A livello politico, i membri del Partito Democratico in diverse città hanno descritto l'accaduto come un «episodio di estrema gravità» e hanno espresso il loro sconcerto di fronte a «comportamenti estremisti». Anche il Movimento Cinque Stelle ha commentato, sottolineando che si tratta di un gesto chiaramente inadeguato rispetto ai principi fondamentali della nostra Costituzione e di una vera e propria violazione del ruolo cruciale che le istituzioni scolastiche ricoprono nelle comunità. «L'alleanza proposta dal Blocco Studentesco e da Casapound rappresenta un campanello d'allarme che non può essere sottovalutato. Tuttavia, ritengo che, nell'attesa dell'intervento delle autorità competenti, una risposta efficace a questi slanci neofascisti non possa basarsi unicamente sulla repressione», afferma il leader di 5 Stelle.

L'uguaglianza "Antifascismo = mafia", che offende i principi fondamentali della Repubblica, avanzata da Blocco Studentesco e Casapound, rappresenta un serio campanello d'allarme che non possiamo sottovalutare. Tuttavia, riteniamo che, in attesa di un intervento da parte delle autorità competenti, la risposta a questi episodi neofascisti non debba limitarsi alla repressione. È quindi essenziale intensificare il nostro impegno, a partire dalle scuole, per educare le giovani generazioni sulla storia della prima metà del Novecento e sul significato della Resistenza. Dobbiamo aiutare i ragazzi e le ragazze a comprendere che la libertà cui oggi godiamo è il risultato dei sacrifici e della determinazione di coloro che hanno lottato e, in molti casi, hanno dato la vita per essa. Si stima che i caduti siano stati circa 47.000 e oltre 21.000 rimasero mutilati o invalidi.

Blocco Studentesco si è poi riproposto, il 12 aprile scorso, a Varese e Luino con la sua azione oltraggiosa nei confronti della Resistenza e dei Partigiani, affiggendo striscioni con la scritta “L'unico schiaffo all'Italia è la Resistenza” (nella foto 3). Purtroppo, la provincia di Varese è già stata teatro di atti di questa natura, davvero inquietanti.

I gesti compiuti nelle scuole e nelle zone circostanti da Blocco Studentesco sono identificabili solo con chi, frustrato dalla storia, trova nuova linfa nell'attuale situazione politica italiana, dove gli eredi del Movimento Sociale Italiano (MSI) continuano nella loro opera di revisionismo della Resistenza e della storia repubblicana del nostro Paese.





Fonte: di Sergio Castelli