"LA SINISTRA ED IL PROGETTO CHE (ANCORA) NON C´È."

01-12-2017 -

Le elezioni regionali in Sicilia e le amministrative ad Ostia, ci hanno insegnato almeno due cose nell´immediato. Anzitutto che il PD a matrice renziana non intercetta l´attenzione degli elettori; basta vedere l´impressionante dato dell´astensione ad Ostia, dove non hanno vinto i cinque stelle ma ha prevalso l´astensionismo. Il risultato siciliano, in questo particolare momento storico, ci dice anche che il centrosinistra guidato da Renzi, nella sua veste di segretario (figurarsi come leader !) perde; o meglio perde la Sinistra che si allea con il renzismo, perché viene assimilata alle politiche – vergognose – del PD.
Se qualcuno avesse analizzato i motivi dell´astensionismo, magari nell´intento di rimuoverli, si sarebbe accorto che le persone non vanno più a votare, soprattutto nel centrosinistra, perché non condividono le bugie, i piccoli cabotaggi, le politiche sul lavoro, sul sociale, sulle banche, intraprese dal PD. Va da se che quanti si alleano con il PD siano identificati in quelle politiche, in quegli atteggiamenti e quindi siano puniti dal non voto, che in questo caso è funesto non avendo la forza elettorale di base del partito di governo.
L´unico modo per cercare di recuperare l´attenzione elettorale, nonostante i numerosi errori del passato (non dimentichiamoci che molti in questa legislatura hanno votato la riforma elettorale ed il Jobs Act), è quello di allontanarsi dalla galassia del PD. La Sinistra deve riiniziare a fare la Sinistra, a proporre politiche per il lavoro, per il sociale, proporre un´idea di scuola e di università che superi il tirare a campare. Deve diventare autonoma nel progetto politico e dismettere, come unico pensiero, quello elettorale. Solo costruendo un progetto politico credibile, condividendolo con le forze sociali, con i cittadini, la Sinistra riuscirà ad attrarre l´attenzione degli elettori, inizierà a recuperare l´interesse dei tanti (troppi) che non vanno a votare, dei tanti che votano PD "perché non c´è altro". L´esempio del voto referendario è illuminante in tal senso, gli elettori – soprattutto i giovani impauriti da quella riforma e delusi dalle bugie renziane – sono tornati a votare e hanno scelto un determinato progetto politico, quello costituzionale, affossando in maniera determinante una visione pericolosa dell´Italia.
Il problema della guida di questa nuova realtà politica diventa quindi secondario; è prioritario sapere cosa si guida, cosa si propone (come nel caso del referendum costituzionale); è attraverso gli argomenti che si smascherano le false politiche di questo Centro che non ha nulla a che vedere con il Centrosinistra. Una volta costruita politicamente e socialmente una forza di Sinistra, questa penserà a scegliere il leader e ha costruire alleanze sui contenuti; probabilmente, una volta fatto questo percorso, deciderà di non allearsi con chi voleva stravolgere la Costituzione italiana. Gli elettori hanno capito bene che l´unità a prescindere è solo un espediente per accaparrarsi più voti in conseguenza di questa legge elettorale. Il "voto utile" non è quello dato al PD turandosi il naso, ma è quello dato ad una forza politica capace di proporre qualcosa di serio e di concreto.
Speriamo che i tanti maestri dell´alta politica se ne rendano conto presto.


Fonte: di ERNESTO RICCI