"IN DECADENZA DI UNA CULTURA POLITICA"

01-12-2017 -

Il grido di dolore dell´intellettuale azionista Norberto Bobbio "non c´è niente da fare, non c´è speranza, l´Italia è un paese di destra" riecheggia 23 anni dopo di fronte all´insipido, insulso, irritante spettacolo che si vorrebbe imporre come il massimo livello culturale e politico del Paese: l´osceno quesito Berlusconi o Di Maio?
Ci vuole, davvero, uno stomaco forte, di ferro, per sopportare, reggere un degrado simile della cultura e della politica stessa! Eppure, sollecitata dai media, la corsa dell´intellighentia di sinistra del XXI° secolo, filosofi, storici, scrittori e persino psicoanalisti come Massimo Recalcati in vena di lodi ´Grazie ancora, dottor Freud´ perchè avrebbe aperto "una strada alla conoscenza dell´uomo tutt´altro che superata", è sfrenata, irrefrenabile e senza limiti.
E, fatto per niente secondario, questa corsa a tutto gas si combina con l´oscuramento di una parola inventata agli inizi del ´900: il socialismo, dato per inesistente e morto, diversamente dal suo opposto: il freudismo.
Oltre le Alpi purtroppo per i suoi becchini il socialismo è vivo e vitale: lo è nell´Inghilterra di vegliardo Jeremy Corbyn, lo è nel Portogallo del premier Antonio Costa, lo è nella Svezia del premier Stefan Lofven. E Oltreoceano negli Usa sta conquistando grazie a Our Revolution di Bernie Sanders consensi tra giovani e giovanissimi nei campus universitari e tra costoro e la middle class nel governo di Stati come la Virginia.
Di contro, le teorie del dottor Freud, grande estimatore del Duce: "un eroe della cultura", periodicamente sono, a partire da ´Istinto di morte e conoscenza´ dello psichiatra Massimo Fagioli (1971) per passare (1984) a ´Assalto alla verità´ di Jeffrey Masson, a ´Il libro nero della psicoanalisi´ (2006) di Catherine Mayer, fino a ´Il crepuscolo di un idolo: smantellare le favole freudiane´ (2011) di Michel Onfray, smentite e derise.
Certamente il socialismo non gode di ottima salute: è acciaccato in Germania e in coma in Francia per essersi lasciato ammaliare dalla sirena della terza via neoliberista. In Italia è vero che il socialismo è pressocchè inesistente nonostante si tenti di tenerlo in vita attaccato alla macchina, ossia in vita vegetativa, dopo lo tsumani di Tangentopoli.
Acutamente l´azionista Bobbio lo aveva ben compreso nel lontano 1994 quando la sinistra di quel tempo perse l´ennesima, grande, straordinaria occassione - all´indomani del crollo del Muro di Berlino che sancì il fallimento storico del comunismo sovietivo tenuto nascosto per tantissimi anni, almeno dalla destalinizzazione denunciata nel 1956 dal XX° Congresso del Pcus - di avviare e costruire una forza culturale e politica riformatrice, progressista e laica.
Il grido di dolore di Bobbio non restò isolato: ad esso si aggiunse qualche tempo dopo (2006) quello dell´economista socialista-azionista Paolo Sylos Labini: ´Ahi, serva Italia, un appello ai miei concittadini´, seguito nello stesso anno dal vorrei morire socialista del comandante Leone di Giustizia e Libertà, Bruno Trentin, con cui prendeva le distanze dalla fusione a freddo tra Ds e Margherita, tra le due Chiese: quella comunista e quella cattolica, che diede i natali all´amalgama mal riuscito del Pd.
L´azionista Bobbio sempre nel ´94 in un saggio per la rivista spagnola El socialismo del futuro apparso nel 2016 si diceva certo che sorgerà ancora il sol dell´avvenire a patto che la sinistra sappia fare dell´uguaglianza la sua stella polare e sappia trovare la giusta risposta all´inedito fenomeno dell´immigrazione, del tutto nuovo rispetto al passato: esiste una soluzione del problema che possa considerarsi di sinistra? Le soluzioni estreme sono o l´assimilazione o il riconoscimento e conseguente regolamentazione di una società multiculturale. Quale delle due soluzioni può dirsi di sinistra? Si può dire che una soluzione è più di sinistra di un´altra?
Bobbio in fondo fu lungimirante, come del resto lo furono altri uomini di cultura azionisti, perchè il suo auspicio non è rimasto inascoltato in Inghilterra come in Portogallo, negli Usa come in Svezia e per scelta consolidata nel gruppo editoriale Repubblica-Espresso che con il fondatore Eugenio Scalfari - fascista in gioventù, monarchico per simpatia e assertore della genialità di Freud - ha risposto al quesito: Berlusconi o Di Maio? con un plauso per l´Uomo Unto dal Signore, Silvio Berlusconi.




Fonte: di CARLO PATRIGNANI