"RIFLESSIONI POST AMMINISTRATIVE"

25-07-2017 -

Persiste nell´era renziana la cattiva abitudine di ignorare l´analisi politica dei risultati elettorali, nella falsa illusione del vecchio adagio "occhio non vede, cuore non duole". Nulla di più sbagliato e mediocre, perché analizzare gli eventi elettorali significa comprendere gli umori dei cittadini e cercare di correggere i propri errori politici; comprendere significa cercare di migliore il proprio agire. Questo comporta un grande impegno di serietà ed una forte volontà di confrontarsi con i propri interlocutori, tutte doti sconosciute al PD renziano e ai suoi dirigente.
In effetti un´attenta analisi politica degli ultimi eventi che hanno coinvolto il giudizio popolare avrebbe fatto emergere l´annientamento di due punti centrali del programma di Matteo Renzi: la disfatta della rottamazione, baluardo di un´epoca politica che si spera sia sulla via del tramonto; e la straordinaria vittoria del No al referendum che il 4 dicembre ha salvato l´Italia repubblicana dalla catastrofe. La disfatta referendaria non era bastata a far comprendere che un Paese non lo si considera moderno perché lo governa un "giovane"; ma perché è guidato da una classe politica capace indipendentemente dall´età e con un progetto politico condiviso con il Paese. Probabilmente neppure la batosta ottenuta dal PD alle amministrative, immediatamente mascherata come un grande successo, sarà sufficiente a far comprendere che il popolo è stufo di slogan approssimativi da parte di chi vorrebbe governare il Paese. L´esempio di Leoluca Orlando eletto al primo turno sindaco di Palermo per la quinta volta, dopo aver fatto il parlamentare nazionale ed Europeo e che i cittadini di Palermo hanno confermato proprio per le cose che è riuscito a fare come sindaco (tra le quali impedire al PD di presentare il proprio simbolo) anche attraverso la sua esperienza politica precedente, è emblematico di quanto sia distante questa classe politica dal modo di pensare del corpo elettorale. Il sindaco di Palermo incarna l´opposto politico, sociale e culturale della concetto antidemocratico della rottamazione renziana. Anche in questo caso gli elettori hanno inviato un forte segnale, che dovrebbe essere afferrato da quanti vogliono cimentarsi con il governo della cosa pubblica: non è distruggendo la Costituzione o contrastando una generazione che si governa un Paese. Per riconquistare la fiducia dei cittadini è fondamentale capire che è necessario lavorare sul territorio, confrontarsi sui contenuti avendo l´umiltà di ascoltare gli elettori e qualche volta di tornare sulle proprie decisioni arricchiti dal confronto. Analizzare in maniera seria, politica, i motivi dell´impressionante tasso di astensionismo che ruota intorno alle elezioni e che non si combatte con l´anagrafe dei candidati.
Ignorare anche stavolta i segnali elettorali non è solo sinonimo di arroganza, ma è pura miopia politica; speriamo che gli elettori trovino il coraggio di concretizzare il loro disagio.



Fonte: di ERNESTO RICCI