"L'ANTIFASCISMO, LA RESISTENZA
E LO SPIRITO REPUBBLICANO"

21-03-2021 -

Lodevole iniziativa quella portata avanti dal comune di Stazzema per una legge di iniziativa popolare che introduce "Norme contro la propaganda e diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti".

Un progetto annunciato nella Gazzetta Ufficiale n°260 del 20 ottobre 2020 “finalizzato a disciplinare pene e sanzioni verso coloro che attuano propaganda fascista e nazista con ogni mezzo, in particolare tramite social network e con la vendita di gadget”(1). Un tema fortemente sottovalutato negli ultimi anni dai partiti politici nonostante il presentarsi prepotentemente nel quotidiano sui media, stridente nei confronti dei fondamenti della nostra Repubblica che pone in Costituzione a cardine del suo costrutto di nazione democratica l'antifascismo. Una proposta che ha avuto il merito di raccogliere gli animi di diverse generazioni di italiani, in Italia e all'estero, attraverso la deposizione di una firma autenticata, creando una importante forza trainante in ideali. Quelle stesse ideologie sopite sotto una coltre di organizzazioni politiche da lungo tempo in forte crisi di identità e di pensiero.

Stazzema è un piccolo territorio racchiuso tra le belle Alpi Apuane in provincia di Lucca con poco meno di 3000 abitanti. Un comune composto da diciassette piccoli paesini e tra questi Sant'Anna, tristemente famosa per quell'eccidio nazifascista del 12 agosto del '44 dove furono barbaramente uccise e bruciate 560 persone, per lo più donne, anziani e bambini. Stazzema che ha una medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni, città simbolo dell'antifascismo in Europa, e sede del Museo della Resistenza e del Parco Nazionale della Pace, ma anche comune che ha visto nelle ultime regionali una vittoria sconcertante della destra e di quella candidata che celebrò nel 2018 la Liberazione con una parata di SS. Un paesino che ha lanciato da alcuni anni l'Anagrafe Nazionale Antifascista (2).

Le 50 mila firme per portare la legge in Parlamento sono state raggiunte con più di un mese di anticipo e le foto di persone più o meno giovani e più o meno pubblicamente conosciute rimbalzano sui social. Nel testo ritroviamo “Da anni assistiamo impassibili al proliferare dell'esposizione ovunque, di simboli che richiamano a fascismo e nazismo […]. Il 'Rapporto Italia 2020' dell'Eurispes ci dice che dal 2004 ad oggi è aumentato il numero di chi pensa che la Shoah non sia mai avvenuta […] riscuote nel campione un "discreto consenso" l'affermazione secondo cui "Mussolini sia stato un grande leader che ha solo commesso qualche sbaglio" […] Con percentuali di accordo vicine tra loro seguono "gli italiani non sono fascisti ma amano le personalità forti" […], "siamo un popolo prevalentemente di destra" […], "molti italiani sono fascisti" […] e, infine, "ordine e disciplina sono valori molto amati dagli italiani" […]. In compenso secondo la maggioranza degli italiani, recenti episodi di antisemitismo sono casi isolati, che non sono indice di un reale problema di antisemitismo nel nostro Paese […] bravate messe in atto per provocazione o per scherzo […].
Nella scorsa legislatura solo un ramo del Parlamento aveva approvato una proposta di legge che sanzionava coloro che propagandavano le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco.”

E con questi presupposti quello che ci si aspetta è una risposta istituzionale parlamentare importante, nel rispetto di quella Costituzione più volte citata nei suoi interventi da Draghi Presidente del Consiglio e sulla quale tutti giurano o hanno giurato e che molti sembrano non conoscere o dimenticare di riconoscere. E se non bastasse la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, c'è sempre una Legge Scelba e una Legge Mancino.

Perché l'Italia è una Repubblica nata sulla resistenza e sull'antifascismo non per semplice opinione, ma per legge. Ed è arrivato il momento di ribadirlo.


Stazzema - Medaglia d'oro al valor militare «Vittima d'orrori dell'occupazione nazista, insigne per tributo di sofferenza, fra i Comuni della Regione, riassume, nella strage di 560 fra i suoi cittadini e "rifugiati" di S. Anna, il partigiano valor militare e il sacrificio di sangue della gente di Versilia, che, in venti mesi d'asperrima resistenza all'oppressore, trasse alla guerra di liberazione il fiore dei suoi figli, donando alle patrie libertà la generosa dedizione di 2500 partigiani e patrioti, il sacrificio di 200 feriti e invalidi, la vita di 118 caduti in armi, l'olocausto di 850 trucidati. Tanta virtù di popolo assurge a luminosa dignità di simbolo, nobile sintesi di valore e martirio di tutta la Versilia, a perenne ricordo e monito. Versilia, settembre 1943 - aprile 1945» — 28 febbraio 1970.

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  1. Dal gruppo social Facebook “Legge Antifascista Stazzema”
  2. Anagrafe Nazionale Antifascista. https://anagrafeantifascista.it


Fonte: di PATRIZIA VIVIANI