"RIFLESSIONI SULLE PRIMARIE"

20-05-2017 -

Accantonato il fasullo e - visto l´esito scontato - inutile esercizio di democrazia inscenato dal PD renziano per appagare l´ego del proprio leader, è forse utile riflettere su alcuni numeri. Queste primarie, infatti, sono state fasulle perché il dato finale è falsato dal fatto concreto che il segretario del partito (quello che da un decennio ha la vana ambizione di governare l´Italia) è stato eletto da non iscritti a quel partito ! Una falsa democrazia che non può essere ignorata dal dibattito pubblico, perché crea una visione distorta della realtà; infatti non può passare inosservato il dato che gli elettori del PD alle ultime elezioni politiche non vinte nel 2013, sono stati alla Camera dei Deputati più di otto milioni e mezzo, quindi assai di più di quanti hanno partecipato alle primarie di fine aprile. E incomprensibile come si possa quindi gioire di un simile risultato.
Dato però, che riflettere sui numeri anche in politica evita fraintendimenti, è il caso di rasserenare qualche presunta costituente la quale ha candidamente dichiarato che quella delle primarie di aprile non è una rivincita sul Referendum dello scorso dicembre (per intendersi bene, quello che con la vittoria del NO ha salvato la nostra Repubblica). Sarebbe difficile dimostrare il contrario, visto che per il NO a quell´infausto progetto politico si sono schierati più di diciannove milioni di elettori, contro lo scarso milione ed ottocentomila che ha votato a fine aprile.
Rimane aperta una domanda: quale classe dirigente governerà questo Paese ? Speriamo non questa, così moderna ed innovatrice capace solo di rottamare il "vecchio", ed incapace invece di riflettere sugli errori commessi in modo da elaborare un progetto politico. L´unico auspicio è che gli elettori si riapproprino del proprio potere, tornando discutere e ad impegnarsi direttamente all´interno dei partiti ed in tutte quelle forme democratiche che hanno reso grande questo Paese prima che la Politica cedesse il posto alla rottamazione.


Fonte: di ERNESTO RICCI