"LA SCOMPARSA DI GIORGIO MORALES"

20-12-2020 -

Il 29 novembre scorso, all’età di 88 anni, se ne è andato per una polmonite Giorgio Morales, figura eminente della politica fiorentina, socialista, storico rappresentante della sinistra lombardiana. Nato a La Spezia nel 1932 si era laureato in Scienze politiche al “Cesare Alfieri” con Giovanni Spadolini; era arrivato al PSI con Unità Popolare. Assessore provinciale dal 1960 al 1964 fu consigliere comunale interrottamente dal 1975 al 1989. Assessore nella giunta di sinistra guidata da Elio Gabbuggiani nel 1975, divenne vicesindaco dal 1979 al 1983 e assessore alla cultura nelle giunte di Alessandro Bonsanti, Lando Conti e Massimo Bogiankino cui succedette nel 1989 a capo di una giunta PCI, PSI, PSDI e PLI; fu riconfermato sindaco nel 1990 con una giunta di pentapartito DC, PSI, PRI, PSDI e PLI.
Giorgio era un amministratore nato; gli va riconosciuto di aver rappresentato in maniera alta e con fare tanto fermo quanto sobrio la città di Firenze. Nel 1995 si ricandidò sotto le insegne di Forza Italia, ma venne sconfitto da Mario Primicerio. Allora fu, per tanti amici e compagni, una sorpresa e una delusione vederlo candidato in uno schieramento di destra. Ciò segnò, nei fatti, la sua uscita dalla scena pubblica con la scadenza del Consiglio comunale nel 1999.Successivamente aderì ai Socialisti Democratici Italiani e al ricostituito PSI. Dal 2004 al 2010 fu Difensore civico della Regione Toscana.
La sua perdita ci ha provocato un grande e sincero dolore. Se ne è andato un amico vero e un compagno con cui abbiamo condiviso tanto lavoro politico nella corrente lombardiana del Psi fiorentino. E non solo. Le divergenze politiche dovute a scelte diverse non avevano, nemmeno minimamente, intaccato i nostri rapporti umani di amicizia e di stima reciproca. Di lui rimane il ricordo di un uomo integro, impegnato, di una persona perbene nella vita privata come in quella pubblica.
Ci mancherà; con lui sembra essersene andata anche una lunga stagione di militanza vissuta, prima di tutto, con passione e come impegno morale, nel nome di una concezione alta dell’agire politico. Una bella, irripetibile esperienza che ci portiamo dentro.



Fonte: di PAOLO BAGNOLI