"26 GENNAIO 2020"

30-01-2020 -

Il gigante Golia è stato abbattuto da David. La gloriosa macchina da guerra condotta dal Capitano sconfitta risale le valli che aveva disceso con orgogliosa sicurezza: pericolo scampato.
Magari fosse così. Lo svolgimento della campagna elettorale ci fornisce altre indicazioni. Balza evidente un dato per niente positivo: Bonaccini ha rifiutato qualsiasi contaminazione con i dirigenti nazionali del suo partito. Questo dato, che sicuramente l'avrà aiutato a vincere, ci dice che stiamo andando verso un periodo in cui i legami nazionali si stanno allentando e sempre più pesano i miopi egoismi locali. Non a caso l'Emilia-Romagna è l'unica Regione guidata dal centro sinistra che ha chiesto un'autonomia differenziata.
Il Presidente Bonaccini, oltre alla sua capacità di governo riconosciutagli un po' da tutti, ha avuto tre aiuti determinanti. Il primo è del Sen. Matteo Salvini che con i suoi errori di comunicazione e di comportamento ha reso poco appetibile la Lega che aveva anche un candidato alla presidenza debole. Il secondo riguarda la spinta che hanno dato le “Sardine” (si tratta, adesso, di capire cosa faranno da grandi) a riscoprire le ragioni di una mobilitazione oramai dimenticata. Il terzo riguarda la crisi verticale del Movimento Cinque Stelle che ha raggiunto nelle elezioni de 26 Gennaio scorso dimensioni inimmaginabili pochi mesi fa, e ha portato una parte rilevante del suo vecchio elettorato (intorno al 62%) a votare PD. Una frattura incredibile fra vertice e base.
Di fronte a questa crescita, in termini percentuali, del PD la risposta del suo Segretario appare disarmante (condivisa peraltro anche dall'On. Prodi). Si chiude il PD e si fonda un nuovo soggetto politico a cui possono aderire tutti “gli uomini di buona volontà”. La vecchia nomenclatura rotta a tutti i giochi, che pur di mantenere il potere, cerca di metabolizzare tutto il nuovo che esiste facendo finta di aprirsi alla cosiddetta società (déjà-vu).
Per fare qualcosa di sinistra sarebbe più che sufficiente che il Segretario del PD, o di come si chiamerà il nuovo contenitore, si impegni a adottare politiche che con il fine di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Non si tratta di nessun testo scritto da chissà quale pericoloso sovversivo, ma dell'art. 3 della nostra Costituzione.
Per evitare che la deriva sovranista e fascista di “un volgo disperso che nome non ha”, ma anzi che “repente si desti”, occorre ricreare quel minimo di condizioni sociali ed economiche e di solidarietà nazionale prodotte da una espansione sia del welfare che dell'occupazione.


Fonte: di ENNO GHIANDELLI