"ENZO ENRIQUES AGNOLETTI "

19-04-2017 -

A breve sarà disponibile un´antologia degli scritti di Enzo Enriques Agnoletti a cura di chi scrive e di Paolo Mencarelli. Essa va ad aggiungersi al numero monografico a lui dedicato della rivista "Il Ponte" uscito nel 2014. Enzo Enriques Agnoletti è stato allievo di Piero Calamandrei, esponente di primo piano del liberalsocialismo toscano, membro, in rappresentanza del partito d´azione, del CTLN e dopo la guerra, redattore e poi direttore della rivista "il Ponte", vicesindaco della giunta di centrosinistra fiorentina presieduta da Giorgio La Pira e, infine, senatore.
La sua vicenda politica presenta per molti aspetti caratteristiche comuni agli uomini del liberalsocialismo toscano, soprattutto per quanto riguarda l´inesausta ricerca di un umanesimo socialista che non si è mai reso mai disponibile a prestare orecchio alle sirene del dogmatismo comunista né ai richiami di uno sfibrato riformismo di matrice socialdemocratica. Enriques Agnoletti aveva costruito la propria identità politica all´ombra della lezione di Piero Calamandrei che gli aveva instillato il rispetto del principio di legalità. In seguito, dalla Svizzera dove era ricoverato per motivi di salute, aveva fatto la conoscenza del movimento di "Giustizia e Libertà", infine, era rimasto fortemente impressionato dalla dottrina liberalsocialista nella declinazione capitiniana che centrava il problema di una nuova socialità all´interno di un´equazione che riportava il primo piano il socialismo in un´accezione antropologica e politica antidogmatica e libertaria.
All´adesione a questi principi, Enzo Enriques Agnoletti rimarrà sempre fedele, nulla concedendo alle mode politico-intellettuali del momento. Negli anni cambierà la sua sensibilità per i temi della politica internazionale – quella che in fondo gli stava più a cuore e della quale scriveva con competenza sulle pagine de "Il Ponte" – anche se, a ben vedere, era il mondo ad essere cambiato e non lui. Quando, a partire dalla metà degli anni Sessanta, prese particolarmente a cuore le sorti del Vietnam aggredito dalla superptenza USA e venne per questo accusato di essersi spostato su posizioni "gauchistes", non fece altro che riorientare la sua bussola dai valori resistenziali nazionali a quelli globali come forse anche adesso servirebbe fare.



Fonte: di ANDREA BECHERUCCI