"IL SOCIALISMO ITALIANO
E L'INTERNAZIONALE SOCIALISTA"

21-10-2019 -











L' Internazionale Operaia Socialista (IOS) (1), sorta col congresso di fusione di Amburgo del 25 maggio 1923, tra la risorta Seconda Internazionale (2) e l'Internazionale di Vienna (3), stabilí la sua sede centrale prima a Londra, dal 1925 a Zurigo e, infine, dal 1935 al 1940, a Bruxelles.
In seguito all'occupazione nazista del Belgio (maggio 1940) (4), il segretariato si trasferí a Parigi, ma nel giugno successivo anche la capitale francese fu occupata dalle truppe hitleriane e l'IOS, ormai ridotta a poca cosa (5), data la scomparsa di molti dei partiti suoi aderenti nell'Europa fascistizzata, di fatto (6) si dissolse completamente (7).
Scomparsa la IOS, travolta dalla guerra, l'internazionalismo socialista, negli anni dal 1940 al 1946, trovò espressione in organismi informali, organizzati e fortemente influenzati dal Partito Laburista britannico, di gran lunga il piú forte fra quelli rimasti in piedi e il cui prestigio aumentò ancor di piú dopo la sua clamorosa vittoria alle elezioni politiche del 5 luglio 1945 (8), le prime dopo la guerra.
Si trattava sostanzialmente del “Comitato Consultivo Internazionale” (9), sorto l'8 novembre 1940, che promuoveva incontri informali tra socialisti britannici e socialisti stranieri dei Paesi alleati, rifugiatisi a Londra; del “Comitato Huysmans” (10), un nuovo Comitato, sorto il 28 novembre 1941, che includeva socialisti di Paesi non alleati, come Austria, Germania, Italia e Spagna; della “Commissione Preparatoria Internazionale Operaia e Socialista”, formata nel dicembre 1941, per lo scambio di informazioni e lo studio dei problemi sul tappeto.
Una svolta piú concreta si ebbe con la Conferenza Socialista Internazionale di Clacton (17-20 maggio 1946) (11), da cui scaturí la creazione di un ufficio permanente per tenere i contatti tra una conferenza e l'altra, il Socialist Information and Liaison Office (SILO) (12), con sede a Londra.
Le strutture della Conferenza Socialista Internazionale furono perfezionate col convegno di Bournemouth (8-10/11/1946), in cui fu deciso di affiancare al SILO una Commissione Consultiva.

La scissione del PSI dell'11 gennaio 1947 con cui le sue correnti autonomiste, guidate da Giuseppe Saragat, diedero vita al PSLI, segnò la fine di ogni aspirazione del movimento socialista italiano ad una politica di centralitá socialista, per la quale Nenni si era battuto fin dal suo rientro in Italia.
La scissione incontrò l'ostilitá del Labour Party britannico, il quale, pur essendo politicamente piú vicino alle posizioni degli scissionisti, era pero' convinto che le masse lavoratrici italiane sarebbero rimaste col PSI e che la scissione avrebbe indebolito i socialisti nei confronti del PCI e avrebbe lasciato piú spazio ai “fusionisti” presenti nel partito di Nenni (13). Il male peggiore, per il Labour, era la divisione dei socialisti, che avrebbe finito per polarizzare la politica italiana e per rafforzare la DC e il PCI. Occorreva perciò salvaguardare l'unitá del socialismo italiano, del quale gli autonomisti, lottando al suo interno, avrebbero potuto cercare di conquistare la guida. Per questo esso guardava con favore a coloro che si battevano per la riunificazione dei due partiti, PSI e PSLI
Sicché, quando il PSLI, per l'occasione rappresentato da Matteo Matteotti, chiese un pubblico riconoscimento alla Conferenza Socialista Internazionale di Zurigo (6-8 giugno 1947), tentando di giustificare la scissione con la presunta subordinazione del PSI al PCI, e nonostante gli agganci di cui Saragat godeva presso i socialisti francesi e belgi, non fu ammesso alla Conferenza (14) e il PSI fu riconosciuto come unico rappresentante dei socialisti italiani.
Gli avvenimenti successivi modificarono però questa impostazione. Il lancio del Piano Marshall, osteggiato dai comunisti, ma in cui molti socialisti occidentali confidavano per la ricostruzione dell'Europa, la spaccatura della Germania e dell'Europa in due fronti contrapposti, la fusione, volontaria o meno, dei partiti socialisti con quelli comunisti dell'Europa centro-orientale, la creazione del Cominform (15), gli attacchi comunisti alla socialdemocrazia spazzarono via ogni velleitá terzoforzista e tolsero al socialismo italiano la centralitá cui aveva aspirato in politica interna e il neutralismo in quella estera.

La conferenza socialista di Anversa (28 nov.-1° dic. 1947), infine, decise la trasformazione del SILO in Comitato delle Conferenze Internazionali Socialiste, piú conosciuto come COMISCO, composto da un delegato per ogni partito membro (16).
L'effetto piú importante di questa iniziativa fu la separazione organizzativa fra COMISCO e Partito Laburista britannico. Per quanto riguarda gli italiani, il discorso di Nenni, unico occidentale a sostenere le posizioni dei socialisti dell'est e a difendere l'unitá d'azione coi comunisti, marcò la distanza politica ormai esistente fra il PSI e gli altri partiti socialisti occidentali.
Tra la fine del 1947 e l'inizio del 1948 l'atteggiamento del Partito Laburista nei confronti del PSI divenne perciò ostile, mentre si avvicinò al PSLI saragattiano.

Il XXVI congresso del PSI (Roma, 19-22/1/1948) si pronunciò a maggioranza (66,8 %) per la presentazione di una lista unica col PCI alle imminenti elezioni politiche del 18 aprile 1948. Ciò provocò l'uscita dal partito della piccola destra guidata da Ivan Matteo Lombardo, che poi dará vita (7-8/2/1948), assieme ad altri, all'Unione dei Socialisti (UdS), la quale, a sua volta concluderá un accordo (12-2-1948) col PSLI di Saragat, per la presentazione, alle imminenti elezioni politiche, di liste comuni, dette di “Unitá Socialista”.

Al “convegno di Londra” (20-3-1948), organizzato dal Labour, per i partiti socialisti favorevoli al Piano Marshall, la frattura tra i socialisti dell'est e quelli dell'ovest divenne definitiva e al PSI venne intimato di scegliere tra “l'asservimento al Cominform” e “la libera cooperazione socialista nella ricostruzione dell'Europa” e quindi di rompere il Patto d'unitá d'azione col PCI. La delegazione italiana, per protesta contro la brutale intromissione nelle scelte del PSI, abbandonò la seduta (17).
La rottura con i partiti socialisti occidentali aumento' l'isolamento del PSI, proprio in prossimitá delle elezioni politiche, tanto che il Partito Laburista inviò un telegramma augurale ai socialdemocratici di Unitá Socialista, dandogli cosí un'importante copertura internazionale (18).
Alla Conferenza di Vienna del Comisco (4-7/6/1948) vennero quindi invitati i socialdemocratici, mentre, ad inizio dei lavori, il PSI fu sospeso per un anno.
In quegli stessi giorni (5-7/6/1948) il PSI venne invece accolto con grande entusiasmo da un convegno indetto a Varsavia dai socialisti polacchi, ungheresi e cechi e da una minoranza francese uscita dalla SFIO, in cui i socialdemocratici occidentali furono accusati di essere al servizio dell'imperialismo. La divisione del socialismo internazionale divenne irreversibile e profonda.
La sconfitta del Fronte Popolare e, al suo interno, quella del PSI, portò quest'ultimo ad un rimescolamento delle forze interne. Infatti, nel congresso di Genova del giugno 1948, esso si diede una direzione centrista (19). Questa nuova direzione centrista, a differenza della sinistra di Nenni e Morandi, intendeva rimanere nel COMISCO, sia pure come minoranza critica. Ma quest'ultimo, sempre piú dominato dalla destra socialdemocratica internazionale, che aveva il suo collante nell'anticomunismo e nell'atlantismo, nel dicembre 1948, ribadí il suo ultimatum al PSI, perché, entro il maggio successivo, rompesse il Patto d'unitá d'azione dol PCI. Neanche la nuova Direzione centrista del PSI si sentí di accettare una simile ingerenza al suo interno e percio' la rottura divenne definitiva.

In seguito ai risultati del congresso di Firenze del PSI del maggio 1949, che deliberò il ritorno della sinistra di Nenni e Morandi alla guida del partito, l'espulsione del PSI dal Comisco divenne esecutiva (20) e la corrente autonomista di Romita lasciò il partito per formare il Movimento Socialista Autonomo (MSA), che successivamente propose all'UdS e al PSLI un'Assemblea Costituente, per formare un unico grande partito del socialismo democratico in Italia. L'iniziativa ebbe il pieno sostegno del COMISCO, ufficializzato nella Conferenza di Baarn, in Olanda (14-16/6/1949).
Tale congresso di unificazione fra i socialisti “democratici”, accettato da tutte le parti interessate, si doveva tenere nel dicembre 1949; ma la Direzione di destra del PSLI di Saragat, nel timore di perdere il controllo del nuovo partito e di dovere, di conseguenza, lasciare il governo, come auspicavano UdS e MSA (21), il 31 ottobre 1949 ritirò la sua adesione.
Ciò provocò la scissione della sinistra del PSLI, guidata da Ugo Guido Mondolfo e da Giuseppe Faravelli.
Comunque l'unificazione avvenne ugualmente (4-8/12/1949), però con la sola partecipazione di MSA, UdS e sinistra socialdemocratica e si concluse con la fondazione del Partito Socialista Unitario (PSU), che ebbe il riconoscimento del COMISCO (11-12-1949), mentre al PSLI fu dato il tempo di accettare l'unificazione fino alla Conferenza di Copenaghen (maggio 1950), la quale poi tuttavia decise di ammettere PSU e PSLI come membri a pieno titolo.
Successivamente, pero', le trattative tra PSU e PSLI ripresero e si conclusero con la loro unificazione, ufficializzata il 1° maggio 1951; da essa sorse un nuovo partito, denominato Partito Socialista-Sezione Italiana dell'Internazionale Socialista (PS-SIIS). riconosciuto dal Comisco.
Quest'ultimo, nella Conferenza Socialista di Francoforte (30 giugno-3 luglio 1951) (22), trasformò la Conferenza in primo congresso dell'Internazionale Socialista (23).
Il successivo congresso del PS-SIIS, tenutosi a Bologna dal 3 al 6 gennaio 1952 ratificò la fusione tra i due tronconi socialdemocratici e modificò la sua denominazione in Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI), ormai unico aderente italiano all'Internazionale Socialista.

Il PSI dunque, unico partito socialista dell'Europa occidentale, benché di lunga e gloriosa tradizione internazionalista, rimase tagliato fuori dalla piú importante organizzazione socialista. Esso, tuttavia, cercò di rompere l'isolamento tenendo contatti con alcuni partiti socialisti di sinistra come il Partito Socialista Giapponese e il Mapam (Israele), con correnti e gruppi di sinistra di vari partiti socialisti, socialdemocratici e laburisti, con i movimenti di liberazione, con singole personalitá, come il britannico Aneurin Bevan (1897-1960).
Bisognerá attendere il 1956 per un cambio di rotta nei rapporti tra PSI e Internazionale socialista. Vi influirono la notevole affermazione di PSI e PSDI nelle elezioni amministrative del 27 maggio, il rapporto segreto di Kruscev (24), che avviò il processo di destalinizzazione in URSS, e le decise prese di posizione del PSI sulla inscindibilitá di socialismo e democrazia, l'incontro di Pralognan (Savoia) tra Nenni e Saragat (25), che sembrava preludere ad una prossima riunificazione dei due tronconi del socialismo italiano.
Cosí l'Avanti! del 26 agosto 1956 diede notizia, in prima pagina, delle grosse novitá in campo socialista: Dopo le elezioni del 27 maggio i circoli socialisti francesi hanno mostrato un vivo interesse per la riunificazione socialista in Italia. E' noto come, a questo proposito, il compagno senatore Pierre Commin, segretario aggiunto della SFIO, abbia giá fatto un viaggio a Roma, incontrandosi col compagno Nenni, con Matteotti (26) e con Saragat. Si trattò di una prima presa di contatto, dopo la quale, fra Parigi e Londra, fra la SFIO e il Labour Party e l'Internazionale, sono corse trattative alle quali ha partecipato, con particolare interesse, il Presidente del Consiglio dei ministri francese, Guy Mollet. In conclusione il compagno Pierre Commin è stato incaricato da Morgan Phillips di una missione di informazione a Roma, circa la possibilitá di un riavvicinamento fra socialisti e socialdemocratici italiani. Il compagno Pierre Commin sará a Roma dal 30 agosto al 5 settembre; prenderá ufficialmente contatto col PSI e col PSDI; dovrá riferire a Londra il 20 settembre per le decisioni che l'Esecutivo dell'Internazionale crederá di dover prendere. Intanto si è appreso, a Parigi, che Pierre Commin ha incontrato a Pralognan, in Savoia, il compagno Pietro Nenni e che anche Saragat ha avuto, a Pralognan, un incontro col segretario del PSI. A Parigi e a Londra, la questione dell'unitá socialista in Italia è considerata di grande importanza, anche se nessuno si nasconde la difficoltá della situazione.
Il 5 ottobre 1956 il Patto d'unitá d'azione fu dichiarato decaduto da PSI e PCI e sostituito con un Patto di consultazione (27) e fu costituita una commissione mista tra PSI (28) e PSDI (29). Ma essa non entrò mai in funzione per gli ostacoli frapposti dalla sinistra socialista e dalla destra socialdemocratica, ormai troppo lontane fra loro, dopo anni di aspre polemiche.
Il congresso di Venezia del PSI (6-10/2/1957), a cui assistettero gli esponenti laburisti britannici Aneurin Bevan (30) e Richard Crossman, il segretario aggiunto della SFIO Pierre Commin e il presidente dell'IS Morgan Phillips, segnò un fondamentale passo avanti sulla via dell'autonomia socialista e incontro' l'apprezzamento della sinistra socialdemocratica, che cosí dichiaro': Il dibattito svoltosi nella fase precongressuale del PSI ed il generale movimento di base che si è manifestato nei numerosi convegni ed assemblee unitarie hanno mostrato che le forze socialiste in Italia sono giá pronte a portare a rapida conclusione il processo di unificazione in atto mediante l'unitá organizzativa ed elettorale di tutte le correnti socialiste del Paese (31).
Ma la composizione del Comitato Centrale scaturito dal congresso rivelo' la prevalenza della sinistra socialista, cosa di cui la destra socialdemocratica approfittò per mandare all'aria l'unificazione, nonostante i buoni uffici dell'IS.
Lo stesso Nenni pertanto ebbe a dire che sull'unificazione era stata posta una pietra tombale (32).

Nonostante questa amara constatazione, la prospettiva dell'unificazione, in pieno accordo con l'Internazionale (33), riprese con forza con l'affermarsi, all'interno del PSI, di una forte maggioranza autonomista guidata da Nenni, con l'ingresso a pieno titolo del PSI nei governi di centro-sinistra (dicembre 1963) (34) e, piú ancora, con l'elezione di Saragat alla Presidenza della Repubblica (28-12-1964).
Il tema dell'unificazione fu concretamente posto dal 36° congresso del PSI (Roma, 10-14/11/1965) (35) e dal 14° del PSDI (Napoli, 8-11/1/1966) (36) e fu, di conseguenza costituito un “Comitato paritetico per l'unificazione”, di cui Nenni fu eletto presidente.
Lo stesso Nenni fu anche invitato (37), come “ospite fraterno”, al congresso di Stoccolma dell'Internazionale Socialista (5-8/5/1966), in cui pronunciò un applaudito discorso (38), che si concluse con un invito a tutti i socialisti non giá a registrare i fatti, ma a crearli, non giá a subire la storia, ma a fare la storia.
Il processo di unificazione giunse a conclusione con la Costituente Socialista del 30 ottobre 1966, in cui era presente anche il presidente dell'Internazionale Socialista Bruno Pittermann (39).
Il partito nato dalla fusione prese il nome di PSI-PSDI Unificati (40), dalla stampa poi ribattezzato Partito Socialista Unificato (PSU), e fu ammesso a pieno titolo nell'IS, di cui Pietro Nenni, nel giugno 1968 fu eletto vicepresidente a vita.
Nel corso del suo primo (ed unico) congresso il nuovo partito riprese la sua denominazione storica di Partito Socialista Italiano – Sezione dell'Internazionale Socialista.
Ma la sua unitá ebbe breve durata, perché il 5 luglio 1969, i socialdemocratici operarono una nuova scissione, che diede vita ad un nuovo partito socialdemocratico, denominato Partito Socialista Unitario (PSU), che dal febbraio 1971 riprese il vecchio nome di PSDI.
I due partiti (41), PSI e PSDI, derivati dalla nuova scissione, rimasero entrambi nell'IS fino alla loro estinzione.

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  1. Il socialismo italiano in esilio, riunificatosi col congresso di Parigi del 19 luglio 1930, vi aderí fin dal primo momento, con la denominazione di PSI/IOS. Non vi aderí, invece la pattuglia minoritaria massimalista (PSI m) guidata da Angelica Balabanoff.
  2. La Seconda Internazionale, dopo il crollo seguito allo scoppio della prima guerra mondiale (agosto 1914), era stata ricostituita, ad iniziativa del Partito Laburista britannico, col congresso di Ginevra del luglio 1920. Essa sostanzialmente raggruppava i socialisti “collaborazionisti” (o “socialisti di destra”) che avevano partecipato ai governi di unione nazionale e votato i crediti di guerra.
  3. L'Internazionale di Vienna (ufficialmente “Unione dei Partiti Socialisti per l'Azione Internazionale”), detta anche “Internazionale due e mezzo”, era scaturita dal convegno di Vienna del 22-27/7/1921 di vari raggruppamenti socialisti “centristi”, che non si rassegnavano alla spaccatura (tra Seconda Internazionale e Internazionale Comunista) del movimento operaio internazionale, di cui essi si proponevano la riunificazione in un''unica organizzazione.
  4. Atto simbolico della fine dell'IOS puo' considerarsi l'occupazione della sua sede di Bruxelles a da parte della gestapo.
  5. Di fatto ai soli partititi britannico, svedese e svizzero.
  6. L'IOS fu ufficialmente sciolta il 1°-12-1947.
  7. Nella sua ultima riunione del 3-4-1940, il Bureau dell'IOS diede mandato ad un gruppo composto da tre suoi tre ex presidenti, il belga Louis de Bruckére (1936-1939), l'olandese Willelm Albarda (1939-1940) e il belga Camille Huysmans (1940), di mantenere la fiamma dell'IOS durante la guerra. Tale gruppo si stabilí, sotto la protezione del Partito Laburista britannico, a Londra, dove pubblico' il mensile International Socialist Forum.
  8. Il Labour ottenne il 47,7 % dei voti e 393 seggi su 640.
  9. Esso fu detto anche „Comitato Dallas“, dal nome del suo presidente George Dallas, responsabile della „Commissione Esteri“ del Labour Party. Esso si riuniva il secondo venerdí di ogni mese.
  10. Cosí chiamato dal nome del suo presidente Camille Huysmans, ultimo presidente dell'IOS.
  11. La Conferenza si proponeva di ristabilire i contatti interrotti dalla guerra, di scambiare informazioni e di elaborare, per quanto possibile, una politica comune sui problemi di interesse comune.
  12. Lo scopo del SILO sarebbe stato quello di convocare le conferenze e di pubblicare un bollettino con l'apporto dei vari partiti.
  13. L'esclusione di PSI e PCI dal governo, avvenuta nel maggio 1947, in effetti contribuirá a spostare a sinistra la politica del PSI.
  14. Su tale decisione del socialismo internazionale, allora fortemente influenzato da quello britannico, poco incline alle diatribe ideologiche e piú sensibile alle concrete possibilitá di incidere sulla realtá sociale, influí notevolmente l'appassionato discorso di Pietro Nenni, tenuto in francese. Fra l'altro, Nenni sostenne che dare un qualche riconoscimento agli scissionisti avrebbe incoraggiato simili operazioni in altri partiti.
  15. Il Cominform (Ufficio di informazione dei partiti comunisti ed operai) fu fondato nel settembre 1947, con la partecipazione di vari partiti comunisti dell'Europa oientale, del PCF e del PCI. Esso ebbe sede prima a Belgrado (1947-48) e poi a Bucarest (1948-56). Si sciolse il 17-4-1956.
  16. La conferenza di Londra del marzo 1948 nomino'poi un sotto-comitato di cinque membri e la Conferenza di Parigi del dicembre 1949 designo' un segretario.
  17. La delegazione del PSI era composta da Rodolfo Morandi, Ruggero Amaduzzi e Tullio Vecchietti. La decisione della delegazione fu poi ratificata dalla Direzione del PSI. Al convegno era stata invitata anche, per la prima volta, una rappresentanza di Unitá Socialista, che era composta da Alberto Simonini, Ivan Matteo Lombardo e Paolo Treves. I socialdemocratici italiani furono molto soddisfatti dell'esito del convegno.
  18. Tuttavia 37 deputati laburisti inviarono un telegramma augurale a Nenni.
  19. La corrente centrista, che formò poi una Direzione monocolore, ottenne solo una maggioranza relativa (42 %), mentre consistente si dimostrò la nuova destra autonomista di Romita (26,50 %). Segretario fu eletto Alberto Jacometti, vice Giancarlo Matteotti e direttore dell' Avanti! Riccardo Lombardi.
  20. La decisione fu comunicata al PSI con lettera del 20-5-1949.
  21. UdS e MSA erano contrari non solo all'egemonia del PCI sulla sinistra, ma anche a quella della DC sul governo.
  22. Per tutta la durata del COMISCO (1947-1951) ne furono presidente il britannico Morgan Phillips (1902-1963) e segretario generale l'austriaco Julius Braunthal (1891-1972). Phillips fu anche il primo presidente (1951-1957) e Braunthal il primo segretario (1951-1956) dell'Internazionale Socialista. La proposta di ricostruire l'IS era partita dal Partito Socialista Belga, nel suo congresso del 3-4/12/1950. Ad esso si erano poi associati la SFIO e il PSU. Il 24-1-1951 anche il Partito Laburista si dichiaro' d'accordo. Al congresso di Francoforte parteciparono 102 delegati
  23. Col termine „socialista“ si intendeva pero' socialista „democratico“ o socialdemocratico, con implicita esclusione non solo dei comunisti, considerati ormai fuori della tradizione socialista, tanto piú che avevano una propria organizzazione internazionale (il Cominform), ma anche dei socialisti di sinistra. Questo l'amaro e duro commento del PSI, come espresso da un articolo sull'Avanti! del 3-7-1951, intitolato assai criticamente „L'Internazionale del riarmo tedesco“: Il Partito Socialista Italiano puo' vantare nella sua storia la massima fedeltá all'idea dell'internazionalismo proletario. Anche quando altri partiti socialisti furono travolti nei vortici del bellicismo, come si verifico' all'inizio della prima guerra monsiale, Il PSI tenne fede al suo credo „Guerra al regno della guerra. Morte al regno della morte. [...]. Ieri, a tenere a battesimo a Francoforte una nuova pseudo-internazionale, erano gli stessi uomini che conducono, come ministri di Francia e d'Inghilterra, una feroce lotta di repressione contro i movimenti di liberazione dell'Asia e dell'Africa. Sono i responsabili dei massacri del Madagascar, dell'Indocina, della Malesia, della Corea. L'Internazionale di Francoforte non ha assolutamente nulla di comune con la lotta proletaria e col marxismo. […]. Con pseudo internazionali di questo tipo, salutate con gioia dalla stampa reazionaria del mondo intero, il PSI, il piú glorioso e il piú fedele dei partiti internazionalisti, si onora di non avere nulla in comune.
  24. Il „rapporto segreto“ fu fatto nel corso del XX congresso del PCUS del febbraio 1956, ma in Occidente fu conosciuto nel successivo mese di giugno.
  25. Tale incontro era stato suggerito da Pierre Commin.
  26. Matteo Matteotti, segretario del PSDI dal febbraio 1954 all'aprile 1957.
  27. Tale Patto fu denunciato dal PSI dopo la repressione della rivoluzione ungherese (ottobre-novembre 1956).
  28. Delegazione del PSI: Nenni, Pertini, De Martino, Mazzali, Vecchietti.
  29. Delegazione del PSDI: Saragat, M. Matteotti, Tanassi, Simonini, Zagari.
  30. Bevan era ministro degli Esteri del governo ombra laburista.
  31. Dall'Avanti! del 6-2-1957. La dichiarazione era firmata da Dalla Chiesa, Faravelli, Grimaldi, Mondolfo, Paresce e Zagari.
  32. Tuttavia i risultati del congresso di Venezia indussero alcuni importanti raggruppamenti socialisti a confluire nel PSI: l'Unione Socialista Indipendente (USI) nel febbraio 1957, Unitá Popolare (UP) nell'ottobre 1957 e il Movimento Unitario di Iniziativa Socialista (MUIS), scissosi dal PSDI, nel marzo 1959.
  33. L'Internazionale Socialista rimase comunque una spettatrice attenta e partecipe delle vicende relative all'unificazione, tanto che, nell'agosto 1963, inviò in Italia, come osservatori ufficiosi per sondare il terreno circa la possibilitá dell'unificazione, gli austriaci Bruno Pittermann e Karl Czernetz. Il Bureau dell'IS a Londra, il 20-9-1966, istituí una commissione formata dal suo presidente Morgan Phillips, da Pierre Commin e dall'austriaco Adolf Schaerf, con il compito di seguire e favorire il processo di unificazione socialista. Nel 1963 Nenni aveva incontrato a Londra Harold Wilson, segretario del Partito Laburista, che al 35° congresso del PSI (Roma, 25-29/10/1963) inviò due delegati: John Clark e James Callaghan.
  34. L'operazione costo' al PSI una dolorosa scissione a sinistra (10-1-1964) che diede luogo al PSIUP, guidato da Tullio Vecchietti (segretario) e Lelio Basso (presidente).
  35. Al congresso partecipò anche il segretario generale dell'IS, il laburista britannico Albert Carty, il quale diede il bentornato al PSI. Carty, ovviamente, partecipò anche al congresso del PSDI e alla Costituente Socialista del 30-10-1966.
  36. Un telegramma di Nenni fu salutato da un'ovazione dell'assemblea congressuale socialdemocratica.
  37. L'invito fu deliberato dal Bureau il 3-4-1966. Era la prima volta dopo l'espulsione del PSI del 1949. Della delegazione facevano parte anche Cattani, Lombardi e Zagari.
  38. Il discorso fu pubblicato sul giornale dell'IS Socialist International Information del 21-5-1966.
  39. Bruno Pittermann (1905-1983) fu presidente del Partito Socialdemocratico Austriaco (SPO) dal 1957 al 1967 e presidente dell'IS dal 1964 al 1976.
  40. In base alla deliberazione del Bureau, il PSI-PSDI Unificati fu considerato automaticamente membro dell'IS.
  41. Il PSIUP si sciolse nel 1972.


Fonte: di FERDINANDO LEONZIO