“AHI SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO, NAVE SANZA NOCCHIERE IN GRAN TEMPESTA, NON DONNA DI PROVINCE, MA BORDELLO" (1)

24-07-2019 -

Siamo nel più completo delirio della politica italiana per quanto riguarda il problema dei migranti. Il Ministro degli Interni blocca, da un lato, le ONG (dieci per cento degli arrivi e tutti registrati) e dall’altro consente lo sbarco clandestino dell’altro novanta per cento. In un contesto in cui a firmare gli accordi che hanno portato a ciò è stato un governo sostenuto da Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord e guidato da Silvio Berlusconi.
Oppure per il recente caso di Bibbiano dove l’On. Luigi Di Maio che dichiara contro il PD: “Con il partito che in Emilia Romagna toglieva i bambini alle famiglie con l’elettroshock per venderseli, io non voglio avere nulla a che fare”. Peccato che passate nemmeno ventiquattro ore si scopre che il gruppo consiliare della Regione Piemonte dei Cinque Stelle aveva dato un contributo all’Associazione che operava nella cittadina emiliana. On. Di Maio la responsabilità oggettiva che Lei ha evocato per il PD vale anche per i Cinque Stelle. Perché dopo questa affermazione non si dimette? Per la cronaca il Sindaco PD di Bibbiano è indagato per abuso di ufficio per aver concesso l’uso, senza regolare bando, di una stanza all’Associazione chiamata ad operare dall’ASL competente. Lo stato confusionale del Vice presidente del Consiglio pentastellato deriva forse dal fatto che sia “terrorizzato dalla prospettiva di tornare a vendere bibite al San Paolo” (2).
Il massimo della confusione e della improvvisazione si è raggiunto durante le recenti vicende europee. La Lega, ha affossato, per compiacere i suoi amichetti sovranisti, l’elezione del socialista olandese Frans Timmermans, che pure aveva una posizione programmatica utile agli interessi dell’Italia, a favore della democristiana tedesca Ursula von der Leyen, come ringraziamento, quest’ultima ha messo alla porta Salvini insieme a Marie Le Pen. L’Italia ha trovato posto, all’ultimo tuffo, su uno strapuntino perché i Cinque Stelle l’hanno votata. Questa scelta costa al Presidente Conte gli strali di Salvini che, secondo notizie giornalistiche, lo vorrebbe sostituire (Non si può disubbidire al “Capitano”).
A queste vicende occorre aggiungere il cosiddetto “Moscopoli”. Sul quale ogni commento appare superfluo.
Questi tentativi di “distrazione di massa” servono a coprire le macroscopiche magagne e gli insuccessi che questo Governo inanella in campo economico: Dalle crisi aziendali alla gestione macroeconomica, a parte il “pateracchio” dell’Alitalia. Nonostante i proclami roboanti dei suoi leaders politici, il Governo ha dovuto subire un taglio di 7.606 milioni di euro imposti dalla Commissione Europea per evitare la procedura di infrazione. Altro che irridere alla “letterina di Bruxelles”!
Di fronte a questo sfascio ci si aspetterebbe una opposizione all’attacco, tesa a far cadere questo Governo. In realtà il PD, il maggior partito di sinistra, pratica una opposizione parlamentare che non incide minimamente sulle scelte dell’Esecutivo. Non ha più rapporti con le organizzazioni sociali, grande successo delle poltiche renziane, per cui appare difficile creare un movimento di sostegno alle sue proposte politiche nel paese. Significativo è il fatto che oramai una parte non di poco conto degli iscritti alla CGIL vota per la Lega o il Movimento Cinque stelle. Per cui trascorre il suo tempo in assurde diatribe interne che non interessano nessuno se non i diretti interessati. Niente serve se non si riesce a comprendere perché l’economia globale, con il combinato disposto dell’innovazione tecnologica, riduce le possibilità di lavoro nel settore manifatturiero. Da qui la fuga verso chi prospetta politiche protezioniste e nazionaliste. Se non si individua una proposta politica forte e mobilitante difficilmente ci potrà essere una ripresa della sinistra. Questadeve essere incardinata in un processo che leghi strettamente insieme libertà e progresso sociale.


-----
1 - Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, Canto VI, 76-78.
2 - M. Giannini, Uno spettacolo che l’Italia non merita in “La Repubblica” 2019.07.20, Sabato, p. 1



Fonte: di ENNO GHIANDELLI