"PAS"

22-01-2019 -

Avevo iniziato a scrivere un articolo sulle Madri della Costituzione, ma ieri ho ricevuto la telefonata di una Donna in lacrime che fra un singhiozzo ed una soffiata di naso mi diceva che era stata accusata di PAS e che il suo bambino di otto anni era stato prelevato da scuola dal padre e portato via, sperando solo per il fine settimana. Ho sentito pertanto la necessità di scrivere di questa ennesima violenza sulle Donne, violenza strisciante come e peggio della violenza economica, per farla conoscere ai più a cui è poco nota, ma che è conosciuta e applicata da Psicologi, Psichiatri e Assistenti Sociali.
E quello che fa più male è che questa violenza è perpetrata da Donne a danno di altre Donne perché la quasi totalità di assistenti sociali, psichiatri e psicologi facenti parti di CTU ahimè son Donne, che mettono sulla pelle di altre Donne una sindrome inesistente e senza alcuna rilevanza clinica e scientifica.
La sindrome da alienazione genitoriale o sindrome da alienazione parentale (PAS, sigla di Parental Alienation Syndrome) è una controversa dinamica psicologica disfunzionale che, secondo le teorie del medico statunitense Gardner, si attiverebbe sui figli minori coinvolti tanto in contesti di separazione e divorzio dei genitori, definiti conflittuali, quanto in contesti di presunta violenza intradomestica.
La Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza (SINPIA), nelle sue Linee guida in tema di abuso sui minori, del 2007, ha incluso la PAS tra le possibili forme di abuso psicologico, laddove, invece, l'ex presidente della Società Italiana di Psichiatria definisce la PAS «priva di presupposti clinici, di validità e di affidabilità».
Nel 2010, in Spagna, la Asociación Española de Neuropsiquiatría si è espressa con un pronunciamento ufficiale «[...] contro l'uso clinico e legale dell'espressione "Sindrome di Alienazione Genitoriale", e altre similari aventi lo stesso significato». In tale pronunciamento la PAS è definita «un castello in aria» e si raccomanda agli iscritti di non utilizzarla in quanto mancante «di fondamento scientifico e presenta gravi rischi nella sua applicazione in tribunale».
Attualmente, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM) non riconosce la PAS come sindrome o malattia: nell’ultima edizione del Manuale, la PAS non è nemmeno menzionata.
L'Italia non ha alcuna legislazione in materia di “alienazione genitoriale” ed in risposta ad interpellanza n. 2-01706 alla Camera dei deputati l'allora sottosegretario di Stato per la salute, Adelfio Elio Cardinale ha precisato che «in linea con la comunità scientifica internazionale, l'Istituto superiore di sanità non ritiene che tale costrutto abbia né sufficiente sostegno empirico da dati di ricerca, né rilevanza clinica tali da poter essere considerata una patologia e, dunque, essere inclusa tra i disturbi mentali nei manuali diagnostici.».
I sostenitori della PAS, persa la partita con il DSM-5 adesso ci stanno provando con l’ICD-11, per far riconoscere l’alienazione parentale. Adesso non parlano più di ‘spirito dell’alienazione parentale che sarebbe presente nelle pagine del DSM’ ma parlano di un sinonimo che sarebbe presente nelle pagine dell’ICD.
La classificazione internazionale delle malattie, l’ICD (International Classification of Diseases) ha assegnato il codice QE52.0 alla condizione “Caregiver-child relationship problem” (Problema relazionale caregiver-bambino); per caregiver va inteso qualsiasi adulto che ha la responsabilità verso il bambino, non necessariamnte un genitore.
Il tentativo di introdurre l’alienazione parentale come sinonimo del problema relazionale adulto-bambino è stato fatto ma è stato rigettato dagli autori dell’ICD; ed è stato rigettato per lo stesso motivo per il quale tale proposta venne rigettata dagli autori del DSM: la mancanza di studi scientifici.
E noi Donne, in memoria delle Madri Costituenti, Partigiane della Verità e dei Diritti, dobbiamo combattere affinchè non sia mai più perseguita la strada della inesistente sindrome della PAS.
Dobbiamo combattere per far scomparire la parola PAS da relazioni e leggi o proposte come il DDL Pillon. Lo dobbiamo alle tante Donne che versano lacrime ogni giorno e che si sentono novelle Streghe sotto tortura o lambite dalle fiamme. Donne che stanno combattendo, Donne che hanno perso la loro battaglia e i loro figli, se è andata bene, sono in Case famiglia, o sono stati uccisi dai padri che le hanno accusate di PAS.

Pretendere di insegnare qualcosa
ai sostenitori dell’alienazione parentale
è come concimare con lo zucchero un castagno
per fargli produrre i marron glacées. (cit. P. mod.)



Fonte: di DONATELLA BECATTINI