"UNA NUOVA FASE?"

25-06-2018 -

Un´antica massima confuciana attribuita anche a Mao-Tse-Tung, recita: «Grande è la confusione sotto il cielo, perciò la situazione è eccellente» a indicare che solo da grandi sommovimenti può nascere qualcosa di veramente nuovo. Potrebbe essere questo il caso della fase che sta attualmente attraversando l´Unione Europea, in particolare, dopo le elezioni politiche italiane dello scorso 4 marzo.
Vediamo più da vicino quali sono i motivi che possono indurre a questa convinzione. Il presidente francese Emmanuel Macron conosce da alcuni mesi un vistoso calo dei consensi. La sua riforma del mercato del lavoro ha incontrato forti resistenze nel paese e ha visto scendere in piazza a Parigi contro il provvedimento decine di migliaia di cittadini. In realtà il presidente francese non sta facendo altro che mettere in pratica il suo programma di governo se non che molti francesi non avevano sposato il progetto di Macron ma si erano limitati a votare contro quello della leader del Front National Marine Le Pen. Ecco che adesso i nodi vengono al pettine. Ferrovieri, insegnanti, lavoratori del settore pubblico si rendono conto del malinteso e prendono le distanze dal fondatore di En Marche. La sua popolarità è in caduta libera. Sul fronte internazionale il presidente francese cerca un recupero con un attivismo sospetto in Libia proponendosi come mediatore tra le fazioni in lotta. Dopo il varo in Italia del governo a guida leghista-pentastellata, si sono susseguiti scontri sulla politica migratoria con un Macron che, con sommo sprezzo del ridicolo ed evidentemente immemore dei fatti di Ventimiglia e Bardonecchia, cercava di far dimenticare le proprie difficoltà interne con un attacco al governo italiano, partito dal portavoce di En Marche, dai toni francamente inaccettabili.
In Germania Angela Merkel soffre come mai le era successo prima. La crisi dei migranti ha portato alla luce il conflitto già latente con il ministro dell´Interno Horst Seehofer, leader dei cristiano sociali bavaresi i quali a loro volta devono misurarsi sulla loro destra con il partito Alternative für Deutschland che rischia di rosicchiare loro voti e consensi. Non bisogna, peraltro, dimenticare che a ottobre si andrà al voto in Baviera, il Land più grande della Germania e il secondo come importanza economica dopo la Renania-Westfalia. Seehofer, da tempo ha stretto rapporti di buon vicinato e collaborazione con il primo ministro ungherese Viktor Orban mentre lentamente si sta preparando anche la successione ad Angela Merkel alla testa della CDU che potrebbe vedere il nuovo leader spostare il partito più a destra.
In Italia il governo di coalizione Lega-5 Stelle - il cui dominus incontrastato risulta essere, a tutti gli effetti, Matteo Salvini - si è fatto notare per una serie di mosse sul palcoscenico internazionale che hanno provocato uno sconquasso le cui conseguenze sulla governance europea, nel medio e lungo periodo non sono, al momento, prevedibili, né sul fronte delle politiche migratorie, né sul governo della moneta unica. Resta da vedere a cosa porterà questo stato di cose se la politica europea del leader leghista dovesse rimanere immutata. Diversi appuntamenti al massimo livello sono in programma in Europa nelle prossime settimane.
Se nulla dovesse cambiare da qui alla campagna elettorale per le elezioni europee del 2019, potrebbe verificarsi lo scenario peggiore: il leader ungherese Orban potrebbe lanciare un´OPA sulla guida del partito popolare europeo con l´appoggio degli alleati sovranisti presenti negli altri paesi allo scopo di riorientare l´agenda di quello che al momento è il maggiore gruppo politico dell´Europarlamento e, in quel caso, tutto, ma veramente tutto, potrebbe essere rimesso in discussione.



Fonte: di ANDREA BECHERUCCI