"IL CAMPO DI AGRAMANTE"

25-06-2018 -

Il Grande Eugenio ha intervistato (La Repubblica 31 maggio) uno dei "Padri Nobili" (secondo l´intervistatore) del PD: l´On. Walter Veltroni. Da questa intervista emerge un quadro che descrive meglio di cento analisi sociologiche la crisi ideale e politica che attanaglia questo partito sé dicente di sinistra.
Nella pochezza culturale che sottende le banali risposte dell´intervistato alcune brillano per l´assoluta non conoscenza dei fenomeni che si vuole analizzare e per le proposte che ne discendono.
La più amena è quella dell´inganno del popolo da parte del M5S e della Lega. E forse lo sa l´On. Veltroni che quando si vota con una legge elettorale siffatta è assai difficile che qualche partito (o raggruppamento di partiti) raggiunga il quorum che fa scattare la maggioranza assoluta e che per governare occorre quindi l´accordo fra partiti che fino al giorno prima si erano contesi l´elettorato? Chi ha proposto questa legge proporzionale (al 75%)?
Un´altra riguarda la terribile crisi economica. Cosa ha fatto il PD se non smantellare lo stato sociale costruito, con enorme difficoltà, col centro sinistra? Niente, anzi ha spiegato che la colpa della crisi è delle classi popolari con le alte pensioni e la protezione sanitaria ed ha agito di conseguenza. Perché i ceti più deboli dovevano votarlo?
Non contento ha reso afoni i corpi intermedi della società, partiti, sindacati, associazionismo, cooperazione sui quali si basa la democrazia parlamentare, e la modalità delle primarie per la scelta dei gruppi dirigenti del PD ha avuto un peso non secondario.
Un´altra cosa incomprensibile è quella di attribuire la colpa per il caos del dopo elezioni alla bocciatura della proposta di modifica della Costituzione proposta da Renzi. La modifica riguardava l´abolizione del Senato, del CNEL e delle Provincie. Non solo ma sbilanciava in maniera non tollerabile dal nostro sistema Costituzionale i poteri a favore del Presidente del Consiglio. Cosa c´entra questo con il risultato elettorale?
La sinistra deve rapidamente proporre un nuovo paradigma socio economico che le consenta di riemergere (non solo in Italia) dalla crisi profonda in cui si trova. Quello marxista-leninista (nelle varie accezioni) che aveva egemonizzato la sinistra fino ad adesso ha mostrato tutta la sua incapacità di offrire strumenti validi per l´interpretazione della realtà.
Aveva ragione Carlo Rosselli, quando citando Sorel, ci ammoniva: "Il socialismo sarà ma potrebbe anche non essere".



Fonte: di ENNO GHIANDELLI