Il post elezioni ha indubbiamente manifestato un risultato: la scomparsa del PD dalla scena politica nazionale. È il punto di arrivo di una crisi iniziata ben prima dall´infausto referendum sulla riforma della Costituzione. Per essere obbiettivi non possiamo non ricordare la crisi che attanaglia i partiti socialisti europei (eccetto Portogallo ed Inghilterra). La prima notazione, che richiede una valutazione a parte, riguarda la condotta della politica economica. Il risultato di questa scelta ha portato i Partiti socialisti europei ad abbandonare la difesa degli interessi dei più poveri e dei più deboli che è il motivo per cui sono nati. Accanto a questo ci sono stati alcuni comportamenti semplicemente incomprensibili, come quello di distruggere i corpi intermedi ed i partiti, soggetti su cui si basa la nostra Costituzione, e che costituiscono quel tessuto connettivo necessario perché un sistema parlamentare funzioni. Il PD ha puntato, sbagliando, tutto sui diritti civili, aspetti importanti, ma che non costituiscono un tratto esclusivo della sinistra. La sconclusionata vicenda referendaria a cui si aggiunge una riforma elettorale proporzionale, che è l´esatto contrario di quanto fino ad allora sostenuto, hanno portato una situazione di incomprensione con la società.
I comportamenti successivi al voto sono stati allucinanti. Il PD ha proposto un sistema elettorale proporzionale e poiché non ha raggiunto il fatidico 40% (ma come poteva raggiungerlo da solo?) si è autoescluso da qualsiasi contatto con gli altri partiti. Fare politica non vuol dire realizzare per forza un accordo! L´ex segretario PD si è fatto ospitare in una trasmissione televisiva annunciando il voto contrario di molti parlamentari ad un eventuale governo M5S – PD. Eppure è la stessa persona che in occasione del voto parlamentare sulla riforma costituzionale aveva invocato la disciplina di partito.
Il senatore del PD di Scandicci ha congelato il partito per la paura, se si fossero innestati orditi diversi, di perderne in controllo.
Meno male che aveva annunciato urbi et orbi che sarebbe tornato alla vita privata se avesse perso il referendum!
Sarebbe l´ora che mantenesse la sua promessa e che possa sorgere una sinistra antidogmatica capace di costruire una proposta politica che la riporti a svolgere la sua vera funzione!