"QUESTO MATRIMONIO NON S´HA DA FARE"

22-05-2018 -

«Questo matrimonio non s´ha da fare, né domani, né mai». Tutti conoscono, anche solo per reminiscenza scolastica, l´intimidazione dei bravi di don Rodrigo a don Abbondio affinché il timoroso curato non celebrasse il matrimonio di Renzo e Lucia. Leggendo i giornali, tuttavia, il dialogo manzoniano risulta, con le debite proporzioni, quanto mai attuale.
È di pochi giorni fa, infatti, la notizia che il Comune di Sorrento ha negato uno spazio di propria pertinenza a due giovani uomini che ne avevano fatto richiesta per la celebrazione della loro unione civile. Tale luogo, tradizionalmente riservato a coppie etero che vogliono sposarsi secondo il rito civile, è il pittoresco chiostro trecentesco di S. Francesco il quale, sebbene adiacente all´omonima chiesa, è di proprietà comunale e, dunque, a tutti gli effetti un luogo laico. Ma, da quanto emerso dalla vicenda dei due moderni "promessi sposi", la questione è un po´ diversa. I frati francescani che vivono nel complesso che porta il nome del Santo di Assisi, probabilmente dopo aver mal digerito la parificazione tra matrimonio civile e unione civile sancita dalla legge Cirinnà, hanno "proposto" al sindaco sorrentino di non concedere il chiostro per le unioni tra persone dello stesso sesso. Imbarazzo? Fastidio? Ripugnanza? Non lo sappiamo. Ciò nonostante, poiché a quanto ci risulta i confini dello Stato del Vaticano non raggiungono la penisola sorrentina, questa "ingerenza" religiosa su un organo dell´amministrazione periferica dello Stato laico italiano – con la connivenza del primo cittadino locale - ci pare irrispettosa e, al tempo stesso, preoccupante, ma vogliamo lo stesso augurarci che, nel prossimo futuro, non abbia modo di ripetersi.



Fonte: di MIRCO BIANCHI