"I BURATTINI, I BURATTINAI E GLI SPETTATORI"

26-03-2018 -

Sabato 24 marzo si è consumato il primo atto di un connubio tra due entità rappresentative dai contorni indefiniti, figlie di questo tempo, attento e critico, ma poco avvezzo alla politica. I tempi di accordo sono stati celeri, segno che quel puro ad ogni costo, tanto decantato da una delle due parti in campagna elettorale, era un bel dire, ma che fuori dalle piazze, acquisiva il peso di un semplice slogan. E dall´altra parte? Un gruppo di centrodestra, premiato anche qua nella sua parte politica più inconsistente - programmaticamente parlando - portato alla vittoria da frasi ad effetto, giocando su migranti e sicurezza, votato più per protesta che per condivisione, sicuramente non per calcolo di conseguenza.
Due gruppi, il giallo e il verde, che in fondo sono più simili di ciò che possono apparire, più che nell´aspetto cromatico, nelle peculiarità di espressione e di dogma scontati e demagogici, certamente più affini ad una opposizione nel segno del no che ad un governo di paese.
Lecito pensare che in questo quadro politico che si sta delineando - dove la sinistra aleggia a fantasma spettatore bastonato dal suo elettorato e punito per le politiche irriconoscibili e arroganti di questi anni - questo nuovo asse possa creare fin da subito delusi, conseguenza di un normale prendere posizione in un inconsistente progetto politico governativo, soprattutto in quel movimento creato a tavolino, nato dalla accozzaglia di più pensieri e più percorsi politici, dove si sono riversati molti di coloro che votavano il centrosinistra. Un movimento - e non un partito - con problemi di democraticità, che ricordiamo aver trovato la quadra interna su pochi punti di propaganda spesso neanche letti dal suo stesso elettorato.
In tutto questo, il regista e manovratore dei carichi, resta sempre lui, il personaggio più volte resuscitato proprio da quel centrosinistra beffeggiato dai suoi elettori. Già, perché in tutto questo movimento reso scattante nell´accordo per il bene del paese - frase in sinonimo più forbita per la parola "inciucio", dagli stessi pentastellati coniato ma che andava bene per gli altri ma non per i "puri e casti" - il boccino è sempre rimasto al servizio dell´uomo di Arcore, da disegnatore esperto in quel posizionare figure a lui care là dove a suo avviso debbono stare. Ed ecco che la lega e il suo rappresentante in capo si prestano a burattino nelle mani del burattinaio esperto, utili come ambasciatori del verbo, ma non come strateghi politici. Ed è così che nel tempo di un breve corteggiamento, colui che ha perso consensi, posiziona una fedelissima alla presidenza del Senato - seconda carica dello Stato -, certa della parentela di Ruby con Mubarak, che non si rende simpatica neanche come prima rappresentante femminile al ruolo e da più di vent´anni stampella del grande benefattore delle olgettine, colui che rappresenta il vero motore nella progettualità della destra e nell´attuale accordo pentastellato, ma pur sempre sbilanciato, nella coalizione, in una componente traballina e imprevedibile come la Lega.
Quale sarà il futuro? Probabilmente l´accordo andrà ben oltre ma non per molto, e sicuramente ne avremo prova a breve. E siamo consapevoli di come una parte dell´elettorato ne uscirà infelice e delusa dalle scelte dell´una e dell´altra entità. Ci stupiremo delle molte affinità tra i due che appariranno come d´incanto almeno per il tempo necessario a produrre una nuova legge elettorale e due o tre cosine che ci irriteranno, fatte naturalmente per la salvaguardia del paese. Poi tutto riprenderà il suo posto in attesa della prossima tornata elettorale.



Fonte: di PATRIZIA VIVIANI