La finanziaria è in Parlamento. La cronaca, da quando nell'ottobre è stata depositata in Parlamento ad oggi è comica, ma purtroppo anche tragica, e dimostra il basso livello raggiunto dalla nostra classe politica. Due episodi emblematici. “L'oro alla patria”. L'inutile emendamento che è il frutto del tentativo da parte del Governo di scippare l'oro depositato nella Banca d'Italia. L'emendamento dei condomini. Si tratta del bislacco emendamento presentato dalla deputata di Fratelli d'Italia Elisabetta Gardini alla finanziaria nel quale si sosteneva (il verbo al passato perché l'emendamento è stato ritirato) che se c'era un condomino che non pagava quanto di sua spettanza, il creditore poteva rivalersi su tutti i condomini. Cioè si istituzionalizzava la figura del povero fesso che rispetta le regole. Se ci pensiamo bene la ratio di questa proposta è molto simile a quella dei condoni. Si premiano i cittadini disonesti e si invogliano quegli onesti a diventare disonesti. Tratto distintivo di questo Governo. Meritevole di citazione è anche il tentativo di macelleria sociale fatto sulle pensioni dal Ministro Giorgetti. Perlomeno la Fornero andò in televisione a piangere.
Riassumendo, il centro destra è andato al Governo promettendo, di abolire la Fornero e per ridurre le tasse. Con questa finanziaria contraddice pesantemente il suo patto con gli italiani: rende più dura l'uscita dal lavoro e aumenta la pressione fiscale. In una situazione sociale sempre più pesante, crescono le famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese con le entrate del nucleo familiare, i provvedimenti in finanziaria appaiono risibili.
C'è un altro tema che ancora non è apparso agli onori delle cronache, ma abbastanza illuminante sulla divaricazione fra teoria e prassi. Il Ministro dei Trasporti on. Matteo Salvini fermo sostenitore, insieme al fido Ministro Calderoli, dell'autonomia differenziata, cosa fa: presenterà al Consiglio dei Ministri un disegno di legge col quale si accentrano quasi tutti i poteri relativi ai porti in una struttura centralizzata presso il Ministero.
Con una situazione di questo genere ci si aspetterebbe una opposizione che riesca a creare nel paese un forte movimento di protesta. Purtroppo, non è così. Adesso i nodi vengono al pettine. Da un lato si è pensato che si potesse governare con un clic, dall'altro si è lasciato perire quel rapporto fra domanda di bisogni e risposte, rimanendo formalmente tutta inalterata l'impalcatura dei vecchi partiti, ma con una riduzione degli iscritti. Adesso la partecipazione è praticamente riservata ai professionisti della politica e ai loro clientes. Si è pensato di ricorrere alle primarie, rimedio peggiore del male.
Che la situazione sia preoccupante è data dal modo con il quale si sta svolgendo il dibattito. I leaders della sinistra sono entrati in un gioco pericoloso, si sono messi a discutere su chi dovrà guidare la coalizione. Al contrario sarebbe stato necessario avere un programma di pochi punti e insieme cercare di recuperare al voto la grande massa degli astenuti. Il tempo c'è ancora ma riusciranno ad usarlo bene, senza farsi strumentalizzare? Ne dubito, spererei di essere smentito.