"AZIONISMO"

26-10-2017 -

Ricorrentemente si parla del partito d´Azione, poco per evocarlo, molto per deprecarlo. Come ondate che si seguono con andamento regolare, almeno una volta in ogni decennio dagli anni Ottanta dello scorso secolo, intellettuali e giornalisti si accapigliano sul significato e l´eredità di un´esperienza politica che ha cessato di esistere settant´anni fa.
In questi settant´anni il mondo e la politica hanno conosciuto rivolgimenti epocali. Il comunismo sovietico è collassato sotto il peso delle sue contraddizioni, il muro di Berlino è crollato lasciando libera l´Europa orientale di autodeterminarsi, l´Unione europea si è ampliata fino a comprendere ventotto paesi, i partiti socialisti hanno perso consensi sotto i colpi dell´offensiva neoliberista. Perché allora accanirsi contro il partito d´Azione?
Frutto di malintesi o d´interpretazioni volutamente errate, la vicenda del partito d´Azione è stata – riducendola all´estremo - quella di chi ha voluto un´altra Italia, per questa si è battuto e ha perso, seminando però, in modo tale da far sì che, ancora negli anni Novanta un presidente della Repubblica potesse ancora dichiararsi orgogliosamente azionista, pur essendo stato considerato Ciampi – perché è di lui che stiamo parlando – l´emblema del tecnico in politica.
Nei critici dell´azionismo ricorrono fin troppo spesso le accuse di astrattezza politica e d´intransigentismo moralistico non cogliendo il punto essenziale della questione: la necessità della rivoluzione democratica come completamento del processo di modernizzazione del paese e di un suo sicuro ancoraggio ai lidi di una democrazia capace di garantire al cittadino adeguate garanzie sociali. Tutto ciò non poteva avvenire che propugnando un rinnovamento che fosse, prima di tutto, etico.
Il lungo processo che ha portato l´Italia alla democrazia deve agli uomini e alle donne dell´azionismo ben più di quanto crede. Sarebbe ormai tempo che questa consapevolezza diventasse patrimonio della maggioranza degli italiani.


Fonte: di ANDREA BECHERUCCI