LA QUESTIONE SOCIALISTA
di Paolo Bagnoli

24-03-2023 -

"La fine del PSI e l'ostracismo della memoria sulla sua storia cui abbiamo assistito per oltre un trentennio non hanno, tuttavia, cancellato la questione socialista dallo scenario del Paese. Non tanto perché la sigla è rimasta in vivo per operazioni di natura strettamente personale, ma perché parimenti dobbiamo registrare come tanti centri culturali di ispirazione socialista abbiano meritatamente operato per tenere in vita non solo il ricordo di uomini e cose, ma anche il significato di una presenza politico-culturale socialista.

In questi trent'anni abbiamo assistito a un sempre più crescente sfarinamento della democrazia italiana, delle sue istituzioni nonché alla crisi della legge determinando un divaricante cuneo tra legittimità e legalità.

Un partito che si definisce socialista ha la funzione di mettersi alla testa di un'opera di riscatto forte di una cultura valoriale per affermare una civiltà fondata sull'umanesimo; una civiltà che è a rischio di travolgimento venendo progressivamente meno gli argini della democrazia per quanto concerne i diritti e la stessa concezione della socialità che la giustifica senza una esclusiva valenza economica, poiché la civiltà salva se stessa se pone al centro l'uomo, la sua capacità di essere autonomo, libero di associarsi per combattere non solo per le fondamentali esigenze pratiche, ma anche spirituali.

Questa è la tematica primaria che va affrontata se si vuole veramente cercare di dar vita a un soggetto che, rispetto alla stessa storia del PSI, sia un socialismo nuovo; in tal senso quanto ci viene dalla lezione rosselliana è veramente ancora di stringente attualità poiché il socialismo nuovo non può che essere un socialismo liberale.

Affrontare seriamente la questione socialista vuol dire cominciare, dal presente, a costruire la storia del futuro coscienti che la sinistra ha una storia che ne costituisce la radice nel tempo. Occorre, quindi, avere coscienza piena di quanto ciò comporta e dell'alto livello di serietà e di consapevolezza che ne consegue; se così sarà si può alimentare la speranza."