"CI STA"

25-06-2017 -

La politica italiana sta agonizzando con programmi da fast-food. Una politica caratterizzata dalla arroganza dei nuovi leader, dalla distanza dagli elettori e dalla incapacità a creare una progettualità politica che vada al di là della prima settimana di vita del movimento di riferimento.
Ma leader di chi? La distanza della gente è palpabile nel quotidiano, sempre più esasperati da una politica volontariamente incurante delle problematiche del lavoro, dell´elevato peso fiscale sulle spalle dell´elettore medio e della destrutturazione di tutto ciò che riguarda le politiche sociali.
Lo stesso parlamento, rappresentanza sulla carta dell´elettorato, è il fantasma di se stesso e più volte attaccato nel suo ruolo da quelle stesse istituzioni che hanno a dovere il salvaguardarlo.
Ci dicono che la politica è cambiata, che i partiti e le ideologie sono morte e che sono i loro rappresentanti a dare vita al progetto del partito. Può darsi.
I partiti si mostrano come entità non ben definite che nascono e restano in vita nel breve giro di una consultazione delle poche persone che ne sono immagine. Leader incapaci e immobili nelle scelte politiche di questi governi tutti uguali, assenti là dove il loro ruolo dovrebbe essere fondamento di democrazia. Segretari di partiti senza partito, a rappresentare se stessi ma con potere di vita o di morte politica sui pochi iscritti, e a cui è permesso di stringere accordi personali anche sulla base di interessi non pertinenti il ruolo che rivestono...e tutti dietro come greggi. Ma tutti chi?


Fonte: di PATRIZIA VIVIANI