Se fosse un film lo definiremmo di fantascienza. Una di quelle serie che ti tengono incollati alla tivù nelle prime puntate ma che poi divengono via via noiose per la ripetitività in scene e battute. Una di quelle fiction dove c´è gente che perde capacità di intelletto e si scaglia in modo zombiforme contro tutto ciò che non gli è similare, su volontà insindacabile di una entità superiore. Un movimento sregolato e sregolante di figure di varie tipologie sociali e culturali, che si ritrovano convintamente d´accordo nell´urlare, agitarsi e inveire come se non ci fosse un domani, portati da preconcetti ed ipocrisie...magari tralasciando ciò per il quale varrebbe realmente la levata di scudi e la manifestazione di incazzatura.
Ecco come ci appare oggi una certa parte di umanità italica, discesa sulla scala della evoluzione, ultrà di sé stessa, perennemente arrabbiata e contraria, sempre vittima e mai responsabile dell´attuale situazione del paese, soggiogata da saccenti personaggi, e con il miraggio falsato della rottura dal passato e della denuncia perenne.
Una società che non sa più cosa sia la morale, il rispetto e l´etica, ma che preferisce entrare nel vortice della polemica incivile, richiesta quotidianamente da chi si trova nei ruoli di potere, rappresentante politico da televendita e tweet.
Ed ecco così che il nostro paese si sveglia razzista, scusando i mancati salvataggi delle vite in mare con un "ne abbiamo troppi". Si sveglia omofobo, riportando volgarmente e "a sua insaputa" su uno scontrino di ristorante la parola "frocio", smaccatamente e stupidamente. Diventa insensibile alla bellezza del gioco di una bambina, sparandole alla schiena con un piombino solo perché rom. Diventa superficiale, dimenticando il nostro passato e rinnegandone la storia, le leggi razziali e le deportazioni. Ma che Italia è?
Certo a qualcuno questo tipo di paese piace. Uomini e donne che non forniscono soluzioni ma sfogo alla rabbia della gente, godendosi con incapacità, arroganza e prepotenza - aimè - i troppi "mi piace" sui social. In fondo il loro unico impegno quotidiano è studiare un sempre nuovo slogan, clamoroso e irrazionale, in grado di stimolare violenza verbale e coperture mediatiche...e se il problema ILVA resta, la gente diventa sempre più povera e perdiamo credibilità all´estero, la colpa è sempre e comunque da imputare "agli altri".
Che fare? Sembrerebbe non esistere nel breve periodo una vaccinazione di massa contro questa pericolosa epidemia autoritaria e starnazzante. Certo un antidoto storico ci sarebbe, ma questo significherebbe ricominciare a fare politica vera.
P.S. Ringrazio un fervente adepto grillino di avermi ispirato il titolo, dandomi della "sopravvissuta" della vecchia politica...ti voglio bene per questo complimento, anche se so che forse tu intendevi altro.